Nzonzi: "Non mi è mai piaciuto perdere, ma a causa del mio linguaggio del corpo le persone pensano che non mi importi"

Steven Nzonzi, centrocampista della Roma, è stato intervistato dal portale francese So Foot. Ecco le sue dichiarazioni:
«I difensori mi fermavano sempre sulla corsa. E io facevo sempre parte di quel gruppo che venivano fermati a quel punto, non ero al loro livello sotto quel punto di vista. Non era facile essere alto e magro a quell’età. Ma sono davvero un pessimo perdente, non mi è mai piaciuto perdere, però a causa del mio linguaggio del corpo le persone credono che non mi importi. L'approdo in Premier League? Quando sono arrivato al Blackburn, quando mi hanno visto per la prima volta alcuni giocatori mi hanno detto: "Non giocherà mai!" Il primo anno andava tutto più veloce per me, che venivo dall’Amiens. In Inghilterra anche i ragazzi hanno un gran fisico e mettono molta intensità in partita e nei passaggi. Ma la loro mentalità è una cosa a parte… Combattono contro di te un giorno e la mattina seguente vengono lì e ti chiedono: "Che stai facendo, amico? Stai bene? Siviglia? Faceva talmente caldo che all’inizio quasi avevo rifiutato il trasferimento. Per giocare a calcio preferivo decisamente la pioggia di Stoke, è più semplice. Campione del Mondo? Quando mi chiedono gli autografi, ogni tanto mi stufa. Ma dopo quello che è successo quest’estate non trovo strano che la gente mi riconosca e che provi a parlare con me. Anche se, in fondo, non mi piace, sono così e questo non cambierà. Non è nel mio stile mostrarmi”.
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