Nela: "La maglia della Roma pesa non so quanti chili, i tifosi riconoscono chi si impegna. Portate Zaniolo a Trastevere"

12.02.2020 10:12 di  Danilo Budite  Twitter:    vedi letture
Nela: "La maglia della Roma pesa non so quanti chili, i tifosi riconoscono chi si impegna. Portate Zaniolo a Trastevere"
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Il difensore ex Roma, attualmente responsabile della Roma Femminile, Sebino Nela ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Di seguito uno stralcio delle sue parole:

La salute prima di tutto.
"Con quello che ho passato, diciamo che sto bene. Devo fare un’altra operazione a breve. Più breve tempo possibile. Sarà la quarta. Non ce la faccio più".

Vialli e Mihajlovic dopo di te, il tuo stesso male.
"Mi ha turbato molto saperlo. A Sinisa mando messaggi attraverso il nostro amico comune Vincenzo Cantatore. Con Gianluca eravamo in camera insieme al mondiale di Messico ’86. L’ho incontrato poche settimane fa, a Roma-Juventus. Ci siamo abbracciati. Gli ho detto di non mollare nemmeno di un millimetro".

La tua guerra.
"Due anni e mezzo di chemio non sono uno scherzo. Ti guarisce una cosa e te ne peggiora un’altra. Ho avuto degli attacchi ischemici. Ma la pressione è a posto, prendo tre pasticche al giorno e faccio la mia vita normalissima".

Il tumore sembra cosa lontana.
"La cosa brutta di questo male è che gioisci, dici ho vinto, e poi scopri che a distanza di sei, sette, otto anni ritorna. Il cancro quando arriva non ti lascia più. Torna come realtà o come minaccia. Sta sempre lì".

Fonseca ti convince?
"Ha dovuto lavorare tra mille difficoltà. Ho bisogno di un altro campionato per capire bene cosa sia. Per ora, giudizio sospeso. Mi piacerebbe vederlo incidere di più sulle scelte di mercato".

Squadra di scarsa personalità o di scarso talento?
"La maglia della Roma pesa non so quanti chili. Roma è la squadra del popolo e il tifoso non è stupido. Non chiede lo scudetto, ma sa riconoscere chi dà tutto per la causa. Hanno amato giocatori come Piacentini e Oddi. Due piedi quadrati, ma ci mettevano il cuore".

Zaniolo. Può essere lui la nuova identificazione del tifoso romanista?
"Non so cosa sente nella testa. Lui piace a tutti di suo, la corsa facile, la fisicità, i capelli. Dico solo, portatelo un giorno a Trastevere, dentro una macelleria di Testaccio, fategli respirare le viscere di Roma".

Il giocatore che più ha incarnato le viscere di Roma?
"Daniele De Rossi. Una volta lo vidi piangere in tv, mi colpì e gli mandai un messaggio".

Da due anni dirigente dell’As Roma femminile.
"Sono felice di questo incarico. Con le ragazze ho un bellissimo rapporto. Avere due figlie, una di 27, l’altra di 25, aiuta. Cosa mi ha sorpreso? La grandissima preparazione, l’enorme applicazione. Sono dilettanti come statuto, ma professioniste nella testa".

Difficoltà?
"Sono umorali. Troppo. Un giorno ridono, scherzano, il giorno dopo meglio se non ti avvicini. Sono molto sensibili. Parlano spesso con le psicologhe che la società mette a disposizione. Non è una realtà semplice la loro".