Nainggolan: "Contro il Liverpool sarà difficile, ma non impossibile. Loro corrono come animali"
Radja Nainggolan ha rilasciato un'intervista al Times: "Sono un lottatore. La rimonta contro il Liverpool è difficile, ma non impossibile. L’abbiamo fatto contro il Barcellona, contro Messi e Suarez e a malapena sono riusciti a tirare una volta in porta. Proveremo a fare nuovamente la storia, come contro il Barcellona, che ha mostrato che è possibile. Dopo l’andata eravamo tristi, ma l’allenatore il giorno dopo ci ha detto che dobbiamo crederci. È tutto ciò pche possiamo fare”.
Sulla gemella Riana.
“Lei è nata di mercoledì e io di giovedì, quindi è la mia sorella maggiore. Ma in realtà sono io quello grande, mi prendo cura di lei”.
Sul tatuaggio in linguaggio degli elfi, ispirati a Il Signore degli Anelli.
“Onestamente non ho mai visto i film. Non volevo le lettere, volevo una cosa che avesse più stile delle lettere normali. Ma sì, questo è il nome di mia madre. Ne ho un altro sulla schiena”.
Sul padre.
“È tornato in Indonesia. Quindi c’era solo mia madre ed era difficile per lei fare 3 lavori per pagare le bollette ogni mese. È stato difficile crescere in questa situazione. Sono cresciuto per le strade, più che altro. Avevamo una casa, ma stavo sempre in strada fino a tardi. Non ero concentrato sulla scuola. Ho fatto qualche errore. Non avevo la possibilità di comprare nulla, non è stato il momento pià bello della mia vita”.
Sull’arrivo in Italia, a Piacenza.
"Dopo sei mesi volevo tornare a casa, era difficile. La lingua diversa, la mentalità italiana, stare lontano dalla famiglia. Mi sono detto che sarebbe stato meglio tornare indietro. Ma quando vuoi qualcosa nella vita, devi essere preparato a lottare. Ho cambiato idea e sono rimasto dov’ero, sono felice”.
Sulla morte della madre.
“È stata dura, ma penso che per Riana sia stato anche peggio. Ero già in Italia, lontano da casa, stavo diventando un uomo, mentre mia sorella era a casa, studiava, e quando mia madre morì non aveva niente. Mia madre le ha sempre dato tutto, si trovò a dover studiare, fare il bucato e tutto il resto ed era difficile. Ancora si sta abituando”.
Ancora su Riana.
“Simile a me? No, lei è più raffinata. Ha una buona tecnica, ma non è potente come me. Lei e il suo ragazzo viono con noi, in un ingresso diverso ma nello stesso palazzo, sotto casa mia. Sta tutto il giorno a casa. Non perché siamo gemelli, ma perché quando hai avuto difficoltà nella vita, vuoi aiutare gli altri. Sta provando a farsi una vita e sto provando ad aiutarla a darle la migliore vita che posso”.
Sull’incontro col papà.
“L’ho incontrato nel 2013, quando ero in Indonesia. Ma era solo una questione di soldi, dunque i contatti si sono interrotti di nuovo. Se è stato doloroso? Onestamente no, non avevo la sensazione che mi mancasse. Per me era vita normale, ma con quest’altra persona. Ho voluto dargli una chance, lui non l’ha colta e per me è finita di nuovo”.
Su un possibile trasferimento in Premier League.
“Sono concentrato sulla Roma. Si è scritto di me tutti i giorni negli ultimi 10 anni: li lascio parlare. Ho una vita molto bella qui, ho tutto quello che mi serve. La mia famiglia vive bene qui”.
Sull’interessamento del Chelsea nel 2016.
“Sì, c’è stato qualcosa. Non era fatta, ma loro erano interessati. Ma la scelta non è stata difficile per me. Mi piace il calcio inglese, amo guardarlo, ma ho quasi 30 anni Ricominciare di nuovo? Difficile pensarci, e odio la pioggia. Siamo stati a Liverpool due giorni, non ha smesso mai di piovere, era anche freddo. Vedi la differenza?”
Sulla gara di andata col Liverpool.
“È stata difficile per noi. Era la prima semifinale di Champions League per molti di noi e perdere 5-2… loro sono molto veloci in attacco e abbiamo avuto molte difficoltà. È difficile giocare contro di loro, sono aggressivi, pressano alto e continuano a correre come animali, correvano anche al 94’. Non penso che il Liverpool abbia costruito quelle che io chiamo azioni fluide, ma hanno giocato il pallone nello spazio e abbiamo commesso troppi errori”.
Su Salah.
“È un professionista, deve fare quel che deve, che è dare il meglio di sé per il Liverpool. Ovviamente preferisco averlo nella mia squadra, ma gli auguro il meglio. Ho un buon rapporto con lui. Era timido quando è arrivato qui, ma è un bravo ragazzo. Abbiamo parlato prima della partita, ci siamo scambiati messaggi. Sono davvero felice per quel che sta facendo. Ovviamente è stato un po’ doloroso vederlo segnare due gol meravigliosi contro di noi. Ma è un giocatore pazzesco, era bravo già qui, ora è ancora meglio”.
Sulla gara di ritorno.
“A Anfield c’è stata una grande atmosfera, senti che le persone vivono per la squadra. Non succede in molti stadi, ma il Liverpool deve venire a Roma adesso. Si aspetteranno qualcosa di simile. È difficile per noi, nonostante i due gol segnati, ma non è impossibile”.