Lukaku: "Quando giochi all'Olimpico capisci che rappresenti una città e un popolo". VIDEO!

20.05.2024 16:30 di  Emiliano Tomasini   vedi letture
Lukaku: "Quando giochi all'Olimpico capisci che rappresenti una città e un popolo". VIDEO!
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Tre parole per descriverti?
"Genoroso, leader e cattivo a volte".

Che sensazione hai provato la prima volta che hai giocato all'Olimpico?
"Sono sempre stato impressionato dallo stadio Olimpico. Sai, quando noi entriamo in campo al riscaldamento sentiamo già il sostegno dei tifosi e questo ti dà uno stimolo in più per fare meglio. E capisci che la squadra è importante per la gente di questa città e come calciatore rappresenti un'intera città, un pocolo. È un'esperienza molto bella".

Qual è stata la svolta della tua carriera?
"Per me l'inizio rimane sempre il più bello, perché ho giocato all'Anderletcht, che era la mia squadra da bambino in Belgio. Ho rappresentato la mia città, Bruxelles, abbiamo vinto il campionato il primo anno, avevo 16 anni. All'esordio in nazionale ero ancora a scuola con i miei amici. Due anni molto belli''.

Oltre al calcio qual è la tua passione?
"I videogiochi e giocare con i miei figli". 

Chi erano i tuoi idoli?
"Didier Drogba e Nicolas Anelka".

Il difensore più forte che hai affrontato?
"Giorgio Chiellini". 

Il gol più bello o importante che hai segnato con la Roma?
"Roma-Lecce 2-1. Gran palla di Paulo Dybala e poi gol mio". 

Che rapporto hai con la squadra? Chi è il più simpatico?
"Sono tutti simpatici, io parlo con tutti e sto bene con tutti. Io e Mancio abbiamo sempre la nostra rissa (ride, ndr). Però anche se siamo nella stessa squadra ci picchiamo perché siamo tutti e due cattivi. Sto bene con tutti, Pellegrini, Dybala, Paredes, Aouar, Ndicka...". 

Il tuo piatto italiano preferito da quando sei a Roma?
"Carbonara senza dubbio". 

Come descriveresti i tifosi della Roma?
"Io sono stato fortunato, ho giocato per squadre con tifosi molto legati al club. I tifosi di Roma sono qualcosa di ancora più speciale, è bello da vivere". 

C'è un momento della tua carriera che ricordi in particolare?
"Il primo gol all'Anderlecht. Perché quel gol ha cambiato la vita di tutta la mia famiglia. Me lo ricordo ancora. Palla lunga sull'esterno, io sono passato davanti al difensore sul primo palo, l'ho sfiorata e gol. Poi sono andato verso i tifosi, ma avevo mio fratello e i miei genitori lì. Eravamo in trasferta. Quel gol è stato molto importante, subito dopo la partita ho capito che la mia famiglia cambiava nel meglio". 

Come affronti la delusione e il successo?
"Questa è la storia della mia carriera, è quello che mi permette di fare sempre meglio. La delusione ha fatto parte della mia carriera, però sempre sono uscito più forte di prima. La mia storia è questa. Quando arriva un momento così, so che devo lavorare di più e uscirne". 

Il successo invece?
"Mi dà grande emozione perché so i sacrifici che ho fatto fin da piccolo fino a oggi. La vita del calciatore non è facile, però come dire... è un'ossessione arrivare a questo punto. Poi quando vinco, sono davvero emozionato". 

Hai imparato l'inno della Roma?
"No però lo so canticchiare: Roma, Roma, Roma (ride, ndr)". 

Saluta i tifosi romanisti con una frase in romanesco:
"Bella rega, daje Roma daje".