Ljajic: "Sono legato a Firenze, se segno non esulto"
Domenica Adem Ljajic affronterà il suo passato, incontrando la Fiorentina che lo ha lanciato nel calcio italiano. A tal proposito, il serbo ha rilasciato un'intervista sulle colonne de Il Messaggero. Eccone uno stralcio:
Ljajic funziona solo quando entra a partita in corso?
"No. Il mio rendimento non dipende da quello. Sono contento di ciò che ho fatto, sia quando sono partito titolare sia quando sono subentrato. Non mi sento un calciatore part time".
Ha qualcosa da rimproverarsi?
"La partita con il Sassuolo. C’è l’ho ancora in testa. Ho sbagliato molti gol, mi prendo la responsabilità di quel pari".
Lo scudetto?
"Il nostro obiettivo era e resta l’Europa. Ovvio che, guardando la classifica, si può pensare anche alla Champions. Aspettiamo, per adesso siamo lì".
Roma-Fiorentina che significato ha per lei?
"È la gara tecnicamente più difficile".
Per lei lo sarà ancora di più.
"Sono legato a Firenze, ai tifosi, alla squadra. Quattro anni non si dimenticano, lì mi sono affermato ma non cerco rivincite".
Ci sembra di capire che, in caso di gol, non esulterà.
"No, non potrei. I tifosi della Roma potrebbero restarci male? io sono fatto così".
Cosa le ha dato Montella?
"Io, tranne con uno (si fa una risata pensando a Delio Rossi... ndr), mi sono trovato bene con tutti gli allenatori che ho avuto. Ma lui è stato il più importante. Mi faceva sentire al centro della squadra, avvertivo la sua fiducia. Presto sarà il migliore al mondo".
La stessa fiducia qui con Garcia non l’avverte?
"Con lui ho un ottimo rapporto".
Qual è di preciso il suo ruolo?
"Posso giocare in tante posizioni in attacco. Partire da centravanti, come ho fatto recentemente, non è ciò che preferisco. Va meglio da seconda punta o trequartista".
Un po’ alla Totti.
"Sì, ma rimpiazzarlo è difficilissimo... Francesco è un fenomeno".