Ljajic: "A Torino presi tre gol irregolari, ora proviamo a vincerle tutte"

08.10.2014 16:52 di Redazione Vocegiallorossa Twitter:    vedi letture
Fonte: Roma Radio
Ljajic: "A Torino presi tre gol irregolari, ora proviamo a vincerle tutte"
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© foto di Federico Gaetano

L'attaccante della Roma Adem Ljajic ha rilasciato un'intervista a Roma Radio.

Te li risenti i gol?
"Sì, mi piace sentirli".

Con il Parma avete fatto la cosa più difficile con Francesco
"Francesco mi aveva dato una palla splendida, quando arriva una palla cosi devi fare solo gol".

Un attaccante è legato solo ai gol
"Non la vedo cosi, altri sì invece. Un attaccante è importante che faccia gol però per me la cosa principale o è entrare in campo e dare il massimo, aiutando i compagni di squadra. Non possono correre loro e noi aspettare i palloni li davanti".

Quale è l’umore dopo domenica?
"Mi hanno detto di non parlarne".

Moviola in campo?
"Non lo so, mi piace entrare in campo e dare il massimo per i compagni, provare a vincere sempre. In qualche partita, come domenica, è meglio che ci sia, ma adesso non c’è. Speriamo di migliorare su questa cosa".

A Torino ci sono le panchine in mezzo al pubblico. Cosa ti è successo?
"La gente non è abituata con le panchine vicine alla tribuna. Devono abituarsi ancora per avere più rispetto. E’ successo tanto ma alla fine cosa dobbiamo fare? Dobbiamo guardare avanti, sicuro ho risposto ma altro non dobbiamo fare. Dobbiamo stare tranquilli perché se il mister ti fa entrare devi entrare con la testa fredda. Quando faremo il nuovo stadio noi, speriamo i nostri tifosi non facciano queste cose".

Sul campo, Roma ad armi pari con la Juve. 
"Abbiamo giocato bene domenica, siamo entrati in campo con la testa fredda giocando il nostro calcio. Abbiamo fatto anche due gol, presi tre che non sono regolari ma contro questo non possiamo farci niente. Il nostro lo abbiamo fatto. Andiamo avanti per la nostra strada. Giochiamo partita per partita, proviamo a vincerle tutte".

Garcia?
"Sono arrivati tanti giocatori. Adesso è tutto più facile, conosciamo anche il mister, siamo più forti mentalmente dell’anno scorso. Giochiamo il più bel calcio d’Italia, dobbiamo dimostrare in campo di essere più forti. Entrare in campo e provare a vincere. Facciamo tutto quello che possiamo fare".

Prima chiamata dopo un gol?
"Tanti messaggi, da amici, ragazza e famiglia. Dopo la partita chiamo sempre mio padre".

In Nazionale cosa è successo?
"Non ho tanto da dire, il ct ha scelto di non chiamarmi per cose sue. Se mi chiama io sono sempre pronto a giocare per la Serbia. Quando lui è pronto di chiamarmi io sarò pronto per giocare e dare il massimo. E’ un problema suo non mio".

Cosa ti manca della Serbia?
"Mi manca una mentalità dura e i miei amici. Mi trovo bene qua a Roma non è lontano dalla mia casa".

Se dovessi convincere un connazionale cosa gli diresti?
"Ho provato a convincere Kolarov, un mio grande amico, l’ho chiamato 2-3 volte ma non è più venuto. Non posso dire se si sia pentito di non essere venuto, però spero che arriverà qualche compagno della Serbia perché sono forti, soprattutto lui perché al momento è il giocatore più forte della nazionale serba".

Chi si fa sentire di più in campo? Quello più ‘caciarone’
"Daniele si fa sentire di più, in maniera positiva, chiama quelli davanti a lui tra centrocampisti e attaccanti. Noi altri parliamo tutti perché aiuta tanto, perché a volte non vedi chi c'è dietro di te".

Una curiosità tattica: lo scambio frequente tra voi attaccanti esterni manda un po’ ai pazzi?
"Secondo me è il nostro vantaggio. Il mister ci chiede questo, di cambiare posti e muoversi quando si ha la palla. Mi piace molto e penso anche ai nostri attaccanti. Ora siamo abituati tutti e questo è importante"

Florenzi sostiene che tu sia il più grande rompiscatole del gruppo…
"Sono uno che scherza sicuramente (ride). Sto nello spogliatoio con le risate, non mi piace essere serio".

Saresti felice a fine campionato se…
"Se vincessimo lo scudetto, ma giochiamo partita per partita e continuiamo sulla nostra strada. Dopo la gara di domenica non dipende tanto da noi. Dobbiamo dare il massimo e giocare a testa fredda. In questo momento c’è un clima particolare".

Sei goloso di cioccolata?
"Più di Nutella".

Un piatto romano o italiano che ti fa impazzire?
"Mi piace molto la pasta ma non sempre la posso mangiare".

Un piatto di Belgrado?
"Non si mangia come qua, senza prima o secondo. La cucina però è un po’ più pesante e difficile da digerire, però è sicuramente bella e ci sono tante cose da provare della cucina serba. Se capitate lì chiamatemi".