Leonardi: "Sorrido quando dicono che Fabiani sia romanista, ha una famiglia di laziali"

Il derby fa notizia in campo e fuori. A poco di più di 24 ore da Lazio-Roma di domani, l'ex dirigente, tra le altre, del Parma Pietro Leonardi ha parlato ai microfoni del sito lalaziosiamonoi.it, toccando il tema del campo e non solo.
Siamo nella settimana del derby: che significa Lazio-Roma? Come arrivano le due squadre?
"Sicuramente non è il derby a cui arrivano nel modo migliore. Entrambe sono reduci da due sconfitte, quindi non è stata, anche secondo la mia esperienza, una settimana che possa caricare di entusiasmo i tifosi, i giocatori e le due società. Io non ho mai lavorato a Roma, ma conosco il derby e credo che entrambe le squadre arrivino forse con un po' di timore".
Le due squadre hanno cambiato qualcosa: la Roma a livello di rosa e la Lazio con il ritorno di Sarri. Chi ha fatto un passo avanti?
"Il cambio più importante è stato in panchina. Entrambe le squadre hanno scelto tra i migliori tecnici che ci sono in Italia: io stimo tanto sia Gasperini, sia Sarri. Perciò il passo in avanti è stato importante per entrambi i club".
Come lei sa a Roma la critica nei confronti di Lotito è sempre molto accesa, ora si è aggiunto anche Fabiani che non ha raccolto i favori dell'ambiente e c'è sempre quel dubbio che divampa sulla sua fede calcistica...
"Sul tema Lotito non mi sono mai espresso e non mi esprimo, perché sono situazioni che esulano da un pensiero tecnico e calcistico, questa è una gestione societaria. Su Fabiani, a più riprese ho sempre detto che ci conosciamo da una vita e che nelle sue esperienze precedenti si è contraddistinto come direttore aziendalista e che ottimizzava la logica di azienda, portando anche dei risultati. Le critiche ci stanno e bisogna accettarle. Quello che mi ha fatto sorridere è sentire che Angelo sia romanista. Lui non si è mai espresso e non ha mai detto di essere romanista, poi la critica alla gestione lui la deve accettare, ma sulla sua fede non esistono discussioni. Posso testimoniarlo serenamente, Angelo non è romanista, anzi, ha una famiglia composta da 'curvaroli' laziali. Queste dicerie mi sono sembrate qualcosa che andava oltre protesta. Essendo nato a Roma e vivendo a Roma so bene che a volte bisognerebbe analizzare chi fa trapelare queste voci assolutamente inadeguate e inattendibili".
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