Julio Sergio: "Totti leggenda vivente. Fare la differenza in un derby è una sensazione incredibile"

31.12.2016 10:27 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: calciomercato.com
Julio Sergio: "Totti leggenda vivente. Fare la differenza in un derby è una sensazione incredibile"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Julio Sergio, ex portiere giallorosso, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di calciomercato.com:

Se dico Roma qual è la prima parola che le viene in mente?
"Saudade. Ho vissuto per 8 anni in quella città e sono stati semplicemente indimenticabili".

Continua a seguire le partite della Roma?
"Certo. Quando posso vedo sempre i giallorossi. Ne parlo anche con i miei amici prima dei vari incontri. La città di Roma e l’AS Roma faranno per sempre parte della mia vita".

Cosa pensa dei giallorossi? Potranno vincere Scudetto e/o l’Europa League con Spalletti?
"Fra non molto tempo porteranno a casa un titolo. La squadra negli ultimi anni ha subito vari cambiamenti e purtroppo si sta avvicinando la fine della carriera di Francesco Totti. Una situazione che sarebbe complicata per qualsiasi club europeo. Ma ben presto vedrete che i giallorossi conquisteranno lo scudetto".

Che cosa pensa di Totti e Spalletti?
"Francesco è semplicemente una leggenda vivente, sotto ogni punto di vista. Un crack come giocatore di calcio, il miglior con il quale abbia mai giocato e un ragazzo divertente al di fuori del campo. La sua forza è proprio quella di essere un ragazzo normale che però è riuscito a sopportare una pressione enorme nel corso degli anni. Spalletti invece è stato il mio allenatore quando arrivai nella Capitale nel 2006. Serio, esigente e con una visione del calcio fuori dagli schemi. È stato un piacere poter lavorare con lui e col capitano. Voglio anche aggiungere che non è vero che lui si intromette nella questioni tecniche e prenda le decisioni che non lo riguardano. Per quello che rappresenta per la squadra e che ha dato al calcio potrebbe anche farlo, attenzione, ma ripeto è un ragazzo tranquillissimo che non mette becco dove non gli compete".

Chi è ora il miglior giocatore della Roma?
"Nainggolan è assolutamente fantastico, ma Dzeko sta vivendo un momento di forma incredibile".

E cosa ne pensa di Alisson? Potrebbe diventare un grande portiere a Roma o sarebbe meglio per lui giocare prima in prestito da qualche parte?
"Alisson è un ottimo portiere ma la concorrenza con Szczesny è forte. Credo che questo sia un bene per lui perché sono sicuro che appena giocherà dimostrerà il proprio valore. Prestito da un’altra parte? No. Io gli consiglio di restare e giocarsi le proprie carte".

Tornando a lei, hai impiegato 3 anni per esordire con la maglia della Roma. Poi è diventato il titolare. Perché ha aspettato tutto questo tempo?
"Quando arrivai a Trigoria gli altri portieri giocavano bene ed erano i numeri uno pure in Nazionale. Io però mi sono allenato bene e quando è arrivato il mio momento ho conquistato mi sono conquistato il posto da titolare. E non l’ho più perso".

Spalletti lo ha definito il miglior terzo portiere del mondo…
"Diciamo che questa frase è diventata famosa. Dal canto mio pensavo solo ad allenarmi bene e a non lamentarmi mai. Ero consapevole che prima o poi avrei avuto la possibilità di dimostrare le mie capacità. E alla fine fu proprio il mister toscano a farmi esordire".

Nel match contro il Brescia rimase in campo nonostante il grave infortunio subito che la fece scoppiare in lacrime. Dove ha trovato la forza per continuare?
"Subii una microfrattura alla caviglia ma ovviamente in quel momento non lo sapevo. Il mister aveva già effettuato le tre sostituzioni e in più stavamo perdendo. Strinsi i densi anche perché volevo che la mia squadra provasse a pareggiare la partita. Ho sempre voluto vincere e credo fu questa volontà a far sì che restassi in campo in quel momento".

Come si è sentito quando ha parato il rigore a Floccari nel derby contro la Lazio?
"Ti dico con orgoglio che fare la differenza in un derby ti lascia dentro una sensazione incredibile, difficile da spiegare. In più ho vinto giocando bene tutte le stracittadine nella quali sono stato titolare. Resto imbattuto e questo mi lascia dentro la sensazione di aver fatto bene il dovere".

C’è qualcosa in particolare che potrebbe raccontarci di inedito riguardante la tua esperienza romana?
"Guarda, ti dico che mi è stato proposto di scrivere un libro riguardante quello che mi è successo a Roma. Di storie da rivelare ce ne sarebbero parecchie, ma io non sarei capace a raccontarle".

Chi vincerà la Champions? E chi l’Europa League?
"Nel primo caso faccio il tifo per Ranieri e per il suo Leicester, ma è molto difficile. Per quanto riguarda l’Europa League ovviamente dico Roma. Credo e spero che i giallorossi possano farcela".

Chi vincerà lo Scudetto?
"La Juventus".