Genoa, De Rossi: "La crescita di Norton-Cuffy? Scopiazzo da Gasperini. Zaniolo nei due anni alla Roma con me è stato perfetto"
Al termine di Udinese-Genoa, Daniele De Rossi ha svelato di prendere spunto da Gian Piero Gasperini per quanto riguarda il lavoro sugli esterni. Ma non solo: il tecnico di Ostia ha anche parlato di Nicolò Zaniolo, suo ex compagno di squadra in giallorosso oggi in forza ai friulani. Di seguito, le parole di De Rossi a DAZN:
Norton-Coffy ha svelato che le ha suggerito di continuare a correre…
"Sì, insomma, noi cerchiamo di fare così. Quando giochi con i cinque e hai questi giocatori con questa grande potenza sulle fasce, cerchi di sfruttarli per tutta l'ampiezza del campo. Anche quando si va a stringere lì in area è importante che loro siano pronti a chiudere l'azione, ma non è che lo invento io, io lo scopiazzo dai vari Gasperini e tutti quelli che con questo modo di giocare hanno fatto faville negli ultimi anni. Lui è un giocatore per quelle squadre lì, con quelle caratteristiche lì. Potenziale esplosivo, inespresso, mostruoso. Un ragazzo curioso che chiede, domanda, vuole sapere. È veramente una bella sorpresa, è un 2004. Questo potenziale, questa esplosività, questa forza deve imparare, noi dobbiamo aiutarlo a gestirla, a usarla nella maniera più corretta. Ho sentito prima che ci davate Bellanova, Cambiaso, sono giocatori giovani anche loro, ma che giocando in questo tipo di sistema da tanto tempo hanno la consapevolezza e una capacità di sfruttare questa forza bestiale che lui presto raggiungerà".
Ci può dire quello che vi siete detti con Zaniolo?
"lo ho provato a dirlo, però non posso dire. Non lo posso mai dire, non lo posso mai dire o dovrei mentire. Ovviamente era uno di tanti insulti affettuosi che riservo a Nicolò da quando è piccolo. Quando è arrivato come facevo un po' sempre quando giocavo, i giovanotti cosi me li prendevo sempre sotto la mia ala. L'ho detto ieri in conferenza, l'altro ieri: lui con noi è stato perfetto in quei due anni. So che poi magari è stato un po' più turbolento il seguito della sua carriera, ma io ho quel ricordo li di un ragazzo fantastico che aveva voglia, aveva un potenziale mostruoso. Lo ha mostrato e continuerà a mostrarlo, quindi c'è un affetto particolare. Ecco, quella partita lì a Madrid era il suo esordio e mi sono preoccupato prima della partita più a tranquillizzarlo, a cercare di farlo stare sereno che ad altro. Ma poi lui lo era già perché era campione dentro, nel senso che quel pizzico di sfrontatezza dei giocatori giovani è molto forte. Quindi ho un ricordo ottimo di Nicolò".
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 20/2010 del 11/11/2010
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Alessandro Carducci
© 2025 vocegiallorossa.it - Tutti i diritti riservati