Garzya: "Con il Torino metterei tutte riserve, ormai la Roma deve conquistare l'Europa con la Conference League"

15.05.2022 16:52 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Garzya: "Con il Torino metterei tutte riserve, ormai la Roma deve conquistare l'Europa con la Conference League"
Vocegiallorossa.it

Gigi Garzya, ex calciatore di Roma e Torino, è stato intervistato da “Bar Forza Lupi”, trasmissione in onda su Centro Suono Sport. Queste uno stralcio delle sue dichiarazioni:

La stagione della Roma?
“È in bilico perché rischia di arrivare ottava e, se così dovesse terminare in campionato, si giocherà tutto in Conference League: lì si deciderà tutta la stagione della Roma”.

Roma-Lecce del 1986?
“Noi eravamo già retrocessi e quella partita fu molto strana anche perché la Roma passò subito in vantaggio. La Roma ci assediò ma non riuscì a batterci, anche se ricordo che i calciatori della Roma erano abbastanza scarichi, forse psicologicamente non hanno preparato bene il match contro una squadra già retrocessa. Secondo me hanno sottovalutato l’impegno, altrimenti non si spiega perché non si può sbagliare la partita decisiva. I giocatori della Roma non ci hanno nemmeno fatto un po’ di pressione psicologica, che si fa sempre quando si incontra una squadra che si gioca qualcosa e un’altra che non si gioca nulla”.

La Roma ha sottovalutato il Venezia?
“Non credo, la Roma ieri ha dominato poi ha preso 4 legni, c’è anche tanta sfiga. Qualcosa non è andato comunque, questo è chiaro. Magari la mente è già a Tirana, poi si pensava di giocare un match più facile perché il Venezia era già retrocesso prima di giocare”.

Faresti turnover contro il Torino?
“Sì, ormai ti giochi tutto in Conference League, in campionato dovrebbero rallentare ancora Atalanta e Fiorentina. A questo punto devi puntare tutto contro il Feyenoord, manderei a giocare le riserve e preserverei i titolari”.

Perché le riserve che partono titolari incidono poco?
“Non è facile quando non giochi per tanto tempo, ve lo posso assicurare perché ho giocato a calcio tanto tempo. C’è tutta una psicologia dietro e non è facile, soprattutto perché sai già che molti calciatori andranno via”.