Face 2 Face - Dzeko: "Quando smetti di crederci allora smetti di giocare". Strootman: "Andrei a cena con Maradona, Cruijff, Einstein e Obama". VIDEO!
Kevin Strootman e Edin Dzeko sono stati i protagonisti di una simpatica intervista pubblicata dalla Roma dove i due calciatori si pongono le domande dei tifosi a vicenda. Di seguito le loro parole:
Strootman: “Preferiresti avere la cresta di Nainggolan o il suo tatuaggio sul collo?”
Dzeko: “Nessuna delle due cose. C'è un'altra opzione?”.
Dzeko: “Qual è lo stadio o il paese più difficile in cui hai giocato? O il club più difficile contro cui hai giocato?”
Strootman: “Penso la Turchia. Credo fosse una gara contro il Trabzonspor. O il Bursaspor, non ricordo, comunque in Turchia. C'era moltissima gente e il rumore era incredibile. Ma abbiamo vinto, quindi...”.
Dzeko: “Sì, direi anche io la Turchia, è andata bene...”.
Strootman: “Qual è il miglior consiglio che hai mai ricevuto?”
Dzeko: “È stato quello di crederci sempre e non arrendersi mai. Quando smetti di crederci allora smetti anche di giocare e se ti arrendi non saprai mai dove puoi arrivare. Magari crediamo di poter arrivare fino a un certo punto ma in realtà possiamo puntare più in alto”.
Strootman: “È vero, avete sentito?”.
Dzeko: “Chi è il giocatore più competitivo durante gli allenamenti? Doveri rispondere io, ovvero che sei tu (ride, ndr)”
Strootman: “No, no. Dovrebbe essere Kolarov, è molto competitivo. Non gli piace perdere, o pareggiare”.
Strootman: “Chi è meglio tra Marco Van Basten o Andriy Shevchenko?”
Dzeko: “Mi metti in difficoltà. Non direi che c'è uno più forte tra i due ma Schevchenko era il mio idolo quindi dico lui. Ma sono stati entrambi grandi giocatori, è difficile scegliere. Tu diresti Van Basten...”.
Strootman: “Chiaro perché è olandese”.
Dzeko: “Hai mai visto Kolarov sorridere?”
Strootman: “Dopo la gara con lo Shakhtar era in campo che sorrideva. Penso l'abbiano visto tutti, credo fosse la prima volta. Ci sono alcune foto che lo testimoniano”.
Dzeko: “Kolarov è un ragazzo sorridente, non preoccupatevi”.
Strootman: “Chi sceglie la musica nello spogliatoio e cosa ne pensi?”
Dzeko: “Niente in particolare, c'è sempre la stessa musica. La scelgono gli argentini o i brasiliani. La prossima volta metterò della musica balcanica o bosniaca. Piacerebbe a me e a Kolarov almeno”.
Strootman: “Piacerebbe anche a me. Magari non metterti le cuffie, la metti sul telefono così la sentono tutti”.
Dzeko: “Piacerebbe anche a Cengo (Ünder, ndr) perché è abbastanza simile”.
Dzeko: “Questa è bella. Cosa è più bello, il passaggio per il gol contro lo Shakhtar o il tiro? Ma che domanda è?”
Strootman: “Il tiro ovviamente. Abbiamo parlato molto di questo, anche durante l'intervallo. Se fai un passaggio del genere e l'attaccante non segna, perché era molto difficile visto che la palla girava. Se tirassi sull'altro lato la palla andrebbe da tutt'altra parte. Con quell'effetto devi tirare di esterno e la palla va in rete”.
Dzeko: “Non era facile ma alla fine la palla è andata dentro, quindi chi se ne importa”.
Strootman: “Cosa ti manca di più della tua città natale? Qual è il primo posto in cui vai quando ci torni?”
Dzeko: “Mi mancano un sacco di cose della mia città, non una in particolare. Ovviamente mi manca la mia famiglia, mi manca il cibo bosniaco. Meglio quello bosniaco o italiano? Il nostro cibo è molto buono, dovresti provarlo. Non si mangia tanto pesce come qua ma ci sono diversi piatti con la carne. Poi ovviamente mi mancano i miei amici e la città in cui sono cresciuto. Quando ci torno sono molto contento”.
Dzeko: “Se potessi invitare a cena 4 persone, vive o morte, chi sceglieresti?”
Strootman: “Queste domande di solito le fanno in televisione... Diciamo Maradona perché parla molto, creerebbe una bella atmosfera. Einstein, magari ti può dare qualche consiglio. Johan Cruijff, per parlare di calcio. Ancora uno, direi Obama”.
Strootman: “Beh, ottime risposte direi. Molto meglio del Szczesny Show”.