Di Livio: "Una squadra per giocare bene deve essere messa bene in campo, non è un problema fisico"

22.10.2010 11:49 di Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Fonte: Radio Power Station - "Roma Caffè"
Di Livio: "Una squadra per giocare bene deve essere messa bene in campo, non è un problema fisico"
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© foto di Federico De Luca

Questa mattina, ai microfoni di Roma Caffè, sui 100.5 di Radio Power Station, è intervenuto Angelo Di Livio, attuale allenatore di calcio ed ex centrocampista.

Buongiorno Angelo, bentornato. Un commento a caldo sulla situazione della Roma.

"E' un momento un po' particolare.
Vedo una Roma un po' in confusione, non solo la squadra, un po'  tutti, non so perché, quando capitano questi momenti è meglio parlare poco e lavorare di più, fare un passo indietro anche sulle dichiarazioni, alla fine è il campo che parla, se sei forte lo devi dimostrare sul campo".


Nel calcio vale il momento, ossia devi dimostrare quello che sai fare oggi, non quello che hai fatto in passato.

"Se qualcuno è rimasto mentalmente al campionato scorso, sbaglia. Ogni campionato ha una storia a sé, ogni partita ha una storia a sé, la Roma deve chiaramente cambiare rotta e mentalità, è vero che la stagione è ancora lunga ma non può più permettersi di sbagliare".


E' verosimile che Ranieri abbia cambiato ritmi e modalità di allenamento seguendo le richieste dei giocatori?


"C'è sempre stato questo confronto tra squadra e allenatore che è anche importante e positivo, l' allenatore deve ascoltare le difficoltà della squadra, se è stato fatto questo confronto è un punto molto importante, so che hanno lavorato molto sulla tattica e alzato i ritmi di allenamento, e Ranieri è stato molto intelligente a fare questo passo".


Che idea ti sei fatto riguardo le dichiarazioni di Ranieri nel post partita di Roma – Basilea?

"Dire che i giocatori non ti seguono è una cosa brutta, se la squadra non segue l'allenatore ci sono problemi seri, Ranieri e la squadra dovrebbero fare un passo indietro, ossia cercare di ricominciare da Parma scendendo in campo con la giusta determinazione e cattiveria agonistica, quello che manca alla Roma in questo momento. Con il Basilea nessuno è riuscito a contrastare gli attacchi dei giocatori, gli avversari riescono ad arrivare in porta con troppa facilità".


Quando si prendono così tanti gol, la colpa non è solo della difesa?

"Assolutamente no, mi dicevano sempre che il primo difensore è l'attaccante, non si può dare colpa solo al difensore o al portiere. Ci sono tanti aspetti di una squadra".

C'è un problema fisico secondo te?

"Io dico di no, perché la Roma contro il Basilea ha fatto venti minuti altissimi nel secondo tempo, la Roma secondo me corre ma corre male,  è un problema che va risolto. Mi sono permesso di dire che, secondo il mio punto di vista, non è neanche il modulo giusto il 4 - 4 - 2, gli esterni veri sono ne hai uno, che è Taddei, Perrotta in quella posizione secondo me è condizionato, perchè lui a sinistra non può giocare, il piede sinistro lo usa molto poco, quindi ci sono problemi veramente da risolvere per far esprimere al meglio i giocatori, sarò merito dell'allenatore riuscire a metterli a proprio agio.
Il problema non è il Basilea, il problema è dall'inizio dell'anno che la Roma ha delle difficoltà, anche se ha fatto buone partite come con Inter e Genoa, ma se analizziamo il resto delle partite, la Roma ha avuto problemi tattici seri, una squadra per giocare bene deve esser messa bene in campo.


C'è quindi alla base un problema con l'allenatore?

"Per questo vi dicevo che in questo momento andrebbe fatto un passo indietro, sia i giocatori che l'allenatore, che deve capire dove sta sbagliando e riuscire mettere in condizioni ottimali i giocatori nel proprio ruolo".

Quindi, bagno di umiltà per tutti, senza ostinarsi a far giocare sempre gli stessi giocatori?

"Io parto dal presupposto che, se hai preso Castellini, lo devi far giocare, Riise non stava bene quindi doveva scendere in campo. E per quanto riguarda Baptista, io forse avrei messo Okaka che mi sembra che stia bene ed e' sicuramente un giocatore più mobile, più combattivo. Per come si era messa la partita , io personalmente avrei cambiato modulo e messo una punta in più.


Quanto può contare l'instabilità societaria di questo periodo nella testa dei giocatori?

"Non e' una settimana che la situazione societaria è quella, credo che questi problemi restino fuori dallo spogilatoio, i professionisti fanno cosi di solito, è un problema grande che spero si risolva presto ma, ripeto, credo non incida troppo sui giocatori".

Parma – Roma, che partita ti aspetti?

"Mi aspetto una grande prova di forza, la Roma va a giocare in un campo pericoloso. Il Parma è in una situazione particolare, mi aspetto una Roma operaia con molta grinta e qualità, pronta a soffrire e disponibile a farlo perché credo sinceramente che la Roma soffrirà. Ho notato, nella precedenti partite, che a volte i giocatori si trovano impreparati alla sconfitta, si fanno sorprendere ingenuamente, con errori in posizioni sbagliate, disattenzioni che alla lunga poi paghi".

Angelo, come sempre parlare con te è un vero piacere, si sente che ci tieni alla causa..

"Non ho mai nascosto la mia fede, neanche quando giocavo nella Juve! Basta comportarsi bene in campo e alla fine ti apprezzano ancora di piu. Professionismo è la parola giusta".


Visto che l'ultima volta hai portato fortuna, te la senti di fare un pronostico per Parma-Roma?

"Un risultato è sempre difficile darlo, posso dirti che voglio vedere una Roma cattiva che abbia voglia di cambiare questo atteggiamento lezioso, leggero.
La Roma contro l'Inter e' quella che piace a me, che mostra le sue qualità sempre.
La mentalità giusta è quella di affrontare ogni squadra, piccola o grande che sia, nello stesso modo, con la stessa grinta e mentalità".