De Sanctis: "I fatti di giovedì? Le istituzioni dovevano intervenire, non puntare il dito verso i calciatori"
De Sanctis a Sky all'intervallo
"Scintilla per uscire dalla crisi? Manca un tempo, intanto ci prendiamo il gol di vantaggio, abbiamo giocato bene creando diverse occasioni per segnare e ci siamo riusciti. Dobbiamo raddoppiare nella ripresa. L'abbraccio dopo il gol? E' stato bello ma speriamo determini una vittoria".
De Sanctis a Mediaset a fine gara
"Oggi contava solo vincere? Beh ad onor del vero diciamo che funziona meglio dare tutto per vincere e non vincere ad ogni costo. Siamo in una situazione non felice dal punto di vista dei risultati. Dobbiamo essere più pragmatici dal punto di vista del gioco. Il Cesena ha un gioco particolare e non è stato facile. Dopo il primo gol siamo stati bravi a non concedere nulla. La pausa servirà per ritrovare un po' di tranquillità. Saremmo degli scellerati se pensassimo che i problemi di questi mesi si risolvessero con oggi. Abbiamo le qualità per uscire da questa situazione.Giusto andare sotto la sud giovedì? Io sono anche un consigliere federale e mi piacerebbe poter dire la mia opinione anche al presidente Tavecchio. Le istituzioni non devono lamentarsi di quello che è successo. Le istituzioni erano lì, se non volevano potevano dirci di non andare. Se i giocatori vanno sotto la curva si spegne la veemenza dei tifosi. Il fatto che noi siamo andati a sentire gli ultrà ha alleggerito anche il lavoro che poi fanno le istituzioni".
De Sanctis a Roma TV a fine gara
“La prestazione è stata fatta bene soprattutto nel primo tempo, abbiamo creato più di una volta i presupposti per il vantaggio, Daniele è stato bravo a inserirsi e ad approfittare di una respinta corta. Il trend è rimasto lo stesso, nel secondo tempo abbiamo creato meno, ma l’attenzione riversata difensivamente non ha permesso al Cesena di creare situazioni di pericolo. Sapevamo che giocavano sulle seconde palle, ma tutti hanno fatto un ottimo lavoro. Tre punti importanti, tutte cose che sapevamo. Adesso queste due settimane devono continuare a darci l’opportunità di migliorare, curare particolari ed essere attenti, nelle prossime 10 partite possiamo toglierci soddisfazioni e vogliamo che questo avvenga. Tensione? Il momento è particolare, i tifosi in questo momento hanno tre strade, la prima è quella di continuare a incitare, la seconda è quella dell’indifferenza, la terza è quella di prendersela in maniera forte con i calciatori. Non siamo indifferenti a questa cosa qui, c’è qualche giocatore che riesce a metabolizzare questo momento con più personalità, ma non è una situazione facile. Sappiamo benissimo che il primo passo lo dobbiamo fare noi, con le prestazioni, i risultati e l’impegno riporteremo i tifosi dalla nostra parte, soprattutto quelli che hanno deciso di continuare a manifestare la loro frustrazione che è anche la nostra. Uçan? Forse sono quello che lo conosce meglio, ho giocato in Turchia e ogni tanto seguo il campionato. È evidente che sia uno dei più grandi talenti del calcio turco e sarà un giocatore importante. Non è una sorpresa vedere che può giocare in A, lo fa bene. È stata una sorpresa vedere che il mister lo ha schierato, questo sta a significare che il ragazzo è pronto dal punto di vista caratteriale. Nessuno può giudicare il suo cammino senza considerare i problemi fisici. Gli stiamo vicino, l’italiano lo sta imparando, è un percorso lento e faticoso. Il turco non è facile e per lui non è facile parlare italiano. Vedrete che l’attesa produrrà risultati. Il processo di compattamento è molto più veloce quando le partite si perdono e i momenti sono complicati. Questa non è una cosa che deve appartenerci, non sarebbe mai dovuto succedere. Bisogna compattarsi, continuare a lavorare quando hai i risultati dalla tua. L’intelligenza dei calciatori non può essere messa in discussione, i giocatori non sono indifferenti. Non sono indifferente all’insulto che posso ricevere. Somatizzo, la mia carriera è lunga e ne esci con carisma e carattere, però non è facile. Condivido tantissimo le parole di Sabatini, in quel confronto un pochettino acceso e di cattivo gusto che ha avuto con qualche tifoso il concetto espresso è quello di stare vicini alla squadra. Fermorestando che dipende da noi ricreare entusiasmo e senso di appartenenza per i giocatori”.
De Sanctis a Sky a fine partita
"Per noi i tre punti erano fondamentali. Non è intelligente pensare che si deve vincere a tutti i costi ma in questo momento dovevamo assolutamente prendere i tre punti. Abbiamo fatto una partita ordinata, brillante, più nel primo tempo e siamo stati bravi con De Rossi a sfruttare un errore della diifesa del Cesena. In tutta la partita abbiamo respinto gli attacchi del Cesena che si basavano soprattutto sulle sponde di Djuric. Da questo momento così delicato se ne usciva tutti insieme, siamo abbastanza circondati e la reazione è di un gruppo che crede in quello che fa ma deve farlo meglio. I fatti di giovedì? Sono un giocatore della Roma e consigliere federale, il Viminale dice di non esserne contento ma non lo siamo nemmeno noi. Le istituzioni potevano avere una comunicazione migliore, in campo giovedì c'erano anche loro. Quando si esprime non contentezza bisogna fare delle riflessioni profonde, perché io a 38 anni faccio il mio lavoro al massimo come tutti i miei compagni e non abbiamo piacere nell'andare sotto la curva a venire insultati e offesi. Le isituzioni non devono alzare il dito, erano accanto a noi e chiederò spiegazioni nelle sedi più opportune al presidente federale, non è bello che passi il messaggio secondo cui i giocatori avevano fatto tutto da soli. Non siamo stati bloccati, le istituzioni erano lì. Se nessuno mi dice di non andare, è una questione che crea tensioni ai calciatori. Parliamo di una riformazione del calcio, il calciatore che subisce quella cosa non può anche essere richiamato per averlo ricevuto. Venerdì non ho sentito nessuno, solo qualche giornale mi ha fatto sentire vicinanza ma voglio sentirla dalle istituzioni".