Castán: "Un attacco forte come il nostro ha bisogno di una grande difesa"
Leandro Castán, difensore centrale della Roma, ha parlato al canale tematico della società giallorossa Roma Channel. Queste le sue parole: "Come mi trovo in città? Per me è un piacere essere qui, sono molto felice. Come sono fuori dal campo? Un ragazzo tranquillo, mi piace stare con la mia famiglia, quando arrivo al campo di allenamento è un lavoro e penso sempre a dare il meglio per la mia squadra, sperando di regalare gioie ai tifosi. Sono un calciatore leale, duro ma cerco sempre la palla. Per me è la cosa più importante da difensore. Così erano anche Zago e Aldair, che vengono prima di tutti, recentemente anche Juan. Ho parlanto da poco con Zago e mi ha detto quanto sia importante questa maglia. La Nazionale? La convocazione è stata un'emozione bellissima, ringrazio la Roma perché è stata lei a darmi questa opportunità. Il mio rapporto con Zeman? All'inizio ero un po' preoccupato ma adesso ho capito cosa chiede il Mister e tutta la difesa sta crescendo. Un attacco forte come il nostro ha bisogno di una grande difesa, dobbiamo lavorare tutti i giorni per migliorare. All'inizio siamo andati in difficoltà anche perché non ci conoscevamo. Dodò? Gran giocatore e brava persona. Balzaretti parla tantissimo con lui per aiutarlo. Marquinhos? Ha una grande personalità, non sembra un ragazzo di 18 anni, ha lavorato tanto per arrivare qui. I problemi iniziali? Venivamo tutti da squadre diverse, la rosa è cambiata molto dalla scorsa stagione.
E' stato difficile adattarsi al nuovo sistema di gioco, ma adesso stiamo migliorando gara dopo gara. La sfida contro il Napoli? Sarà una partita speciale, la affronto come una finale anche perché loro sono 2 punti sopra a noi in classifica. Per arrivare in Champions League dobbiamo batterli. Cavani? Dobbiamo stare attenti e fermarlo. Dove possiamo arrivare? Non mi piace parlare prima, mancano tante partite, mi aspetto di arrivare il più in alto possibile? La tournée? Un'esperienza buona, un'occasione per stare con i compagni e recuperare un po' di energie. Qual è l'attaccante più difficile da marcare in allenamento? Lamela è imprevedibile ma anche Destro e Osvaldo. Sono tutti difficili. Totti? E' un esempio per tutti, lavora tantissimo tutti i giorni. L'addio di Pato? Ha avuto molti infortuni, adesso penso torni al Corinthians per recuperare la sua forma e tornare poi in Europa. Il Brasile vive un buon momento ma credo ritorni in Europa. L'affetto dei tifosi? Lo sento sempre quando esco con la mia famiglia, per me è una grande responsabilità. Il Mondiale del prossimo anno? C'è una grande pressione, specie per non far vincere l'Argentina (ride, ndr). Spero che il Brasile possa vincere e regalare soddisfazione ai tifosi. I cori contro Boateng? Ho letto in internet, non mi piace questa situazione ed è giusto che Boateng sia uscito dal campo, non ci può essere il razzismo nel calcio. Il mio sogno alla Roma? Lo scudetto, poi la Champions League".