Capello alla presentazione del film su Ibrahimovic: "Perché non è venuto alla Roma? Ci servivano altri giocatori. Totti? È stato intelligente". VIDEO!
"Ibrahimovic, diventare leggenda", è un film che ripercorre la vita e la carriera della stella svedese. All'anteprima dell'opera, al cinema Adriano a Roma, era presente anche Fabio Capello. Ecco le sue dichiarazioni:
“A volte devi essere anche fortunato nella vita, te la devi cercare quando puoi migliorarti. Nel settore giovanile ho allenato giocatori bravi che poi si sono persi. Ho avuto nella Roma un talento come Cassano che si è perso per strada, pensavo di essere il suo allenatore che potesse dargli qualcosa di più sotto l'aspetto mentale perché tecnicamente sa tutto. Ti fa venire il nervoso, perdere il talento è qualche cosa che ti fa arrabbiare, quando arrivi a casa la sera sei arrabbiato. Più tardi, poi, capiscono. Totti è un giocatore straordinario, fino ai 29 anni ha fatto una certa vita, poi ha capito che doveva allenarsi di più, è stato intelligente. Ibrahimovic? L'ho visto a Berlino per la prima volta, Baldini mi parlò bene di lui ma io volevo guardarlo. Lui con i piedi faceva tutte quelle cose che fa ora, è alto 1.93 e fa qualcosa di incredibile, quando lo vidi ho capito di essere di fronte a un talento. Era uno che non accettava i rimproveri, era indisciplinato in campo. Perché Ibrahimovic non è andato alla Roma? Avevamo quel periodo Montella, Batistuta, Delvecchio e Totti e pensavamo fossero abbastanza, avevamo bisogno di altri giocatori”.
Al termine delle parole di Capello, irrompe Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria e proprietario del cinema, che chiama l'applauso del pubblico presente "all'allenatore che ha fatto vincere lo scudetto alla Roma".