Baroni: "I cinque cambi sono una risorsa importante per un tecnico". AUDIO!
L'allenatore Marco Baroni ha parlato ai microfoni di TMW Radio, intervenendo in diretta nel corso della trasmissione Stadio Aperto:
Tonali al Milan?
"Un giocatore esploso, quest'anno ha fatto benissimo: ha qualità, fisicità e forza per diventare un top di una grande squadra com'è il Milan. Un grande investimento anche per la nostra Nazionale".
Avrebbe potuto coesistere con Sensi?
"Secondo me sì, quelli bravi possono sempre giocare insieme. Hanno caratteristiche diverse ma grandissima qualità".
Lo Spezia era davvero la terza forza della Serie B?
"Il Benevento ha fatto un campionato a sé, e anche il Crotone, una squadra che due anni fa era in Serie A e che aveva una squadra forte. Lo Spezia è salito giustamente: hanno unito calcio e idee, è una squadra dinamica con giovani interessanti. Ha meritato, ed è il giusto premio per una società che negli ultimi anni era quasi sempre arrivata ai playoff. Hanno portato in fondo un obiettivo importante anche dopo essere partiti non benissimo: la forza del club e del direttore nel credere in Italiano gli è tornata indietro con una promozione fantastica".
Italiano lo lodano tutti. Può fare come De Zerbi?
"Sicuramente, ha vinto tre campionati in tre serie diverse. Ricordo che anche il suo Trapani sapeva cosa fare in campo e come gestire la palla, ora è giusto che abbia questa grande chance".
La prossima annata può essere quella dell'affermazione, a 31 anni, per Nicolas Viola in Serie A?
"È un giocatore che ho voluto fortemente a Novara quando era fuori squadra a Palermo. L'anno dopo, poi, l'ho richiesto anche a Benevento: ci ho sempre creduto tantissimo e voglio elogiarlo perché negli ultimi anni è cresciuto tanto, anche mentalmente. So che ha lavorato in maniera dura e si vede. Può consacrarsi, sì, anche in un campionato come quello che dovrà disputare il Benevento. Può far bene e imporsi in Serie A".
Come giudicare l'andamento recente di Rugani? Gli servono più minuti?
"Non sta a me deciderlo, ma i fatti parlano chiaro. Si trova in una grandissima squadra, e non è facile trovare spazio. La Juventus gli dà fiducia con continuità perché è uno che sa farsi trovare pronto, poi la scelta dovrà farla con la società. Lui si è comunque meritato la Juve, e giocare lì non è facile".
A Pescara ha conosciuto vari giocatori, partiamo da Torreira...
"Sì, gli ho visto fare anche l'interno nei Gunners, ma in generale ha grandissima qualità: ha voglia nel lavoro, non si risparmia ed è bravissimo nel cucire il gioco corto, nelle aperture, nelle letture e anche nei piazzati. Chi se lo porta a casa avrà un centrocampista davvero forte".
Politano e Caprari li vede migliorati?
"Un po' li ho accompagnati perché già nelle giovanili li sfidai quando erano alla Roma, e lì facevano la differenza. Politano ha fatto un salto di qualità anche caratteriale, mentre a Caprari serve più continuità di impiego, ma ha dei colpi straordinari".
La Serie C ha perso la sua identità?
"Non saprei rispondere, ma è un peccato: può essere bacino importante per far crescere i giovani, e non dimentichiamoci che ci sono anche città importanti, e sarebbe brutto perderlo. Ovviamente ci sono difficoltà, molto grandi a livello economico in tutta la nazione, e il calcio rispecchia questi valori. Forse ci vorrebbe un aiuto dal sistema per sostenerla".
Qualcosa si muove nel suo futuro?
"Chiaramente a stare fuori si diventa matti, manca un po' tutto: principalmente la tensione, per noi è vitale. Io sto male quando la pressione non ce l'ho".
Come li vede i cinque cambi?
"Secondo me è stata un'ottima idea per ripartire dopo quel lungo stop e salvaguardare meglio i giocatori. Una risorsa che serve al tecnico anche per mantenere accesi tutti i giocatori, poi non è che vadano fatti tutti per forza: togliendo il portiere è il 50% della squadra. Serve la misura giusta".
Rischiare di giocare ancora a porte chiuse può rimescolare le carte?
"Intanto mi auguro che questa cosa finisca presto: è un altro calcio. Mi auguro un inizio con 3/4 di capienza, so che non è facile ma prima si torna ad avere il pubblico, sempre tutelando la salute delle persone, meglio è. Rivedere gli spettatori negli stadi è la cosa che tutti vogliono".