AS Roma Legends, Conti: "Non vedo l'ora di giocare al Bernabeu"

10.06.2017 18:44 di Redazione Vocegiallorossa Twitter:    vedi letture
AS Roma Legends, Conti: "Non vedo l'ora di giocare al Bernabeu"
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© foto di Alberto Fornasari

“Non vedo l’ora di mettere di nuovo piede al Bernabeu per il Corazon Classic Match”: Bruno Conti sarà uno delle Legends della Roma che l’11 giugno sfideranno quelle del Real Madrid allo stadio Santiago Bernabeu.

L’evento è organizzato annualmente dalla Fundacion Real Madrid e, in questa occasione, i proventi saranno rivolti alle iniziative della fondazione per oltre 7000 bambini dell’Africa.

“Sarà un piacere ritrovare tanti ex compagni della Roma che sono sparsi in giro per il mondo” ha detto Conti al sito ufficiale della Roma,  in vista della manifestazione del Bernabeu. “Sono stato poi già alla conferenza stampa di presentazione a Madrid a marzo ed è stato bello presenziare al lancio di una iniziativa con finalità così importanti. Aiutare le persone bisognose è un dovere e quindi siamo davvero contenti di andare a Madrid per il Corazon Classic Match”.

Ti sei allenato?
“Ho fatto qualche corsetta, per non farmi male. Poi vediamo quello che succederà in campo domenica…”.

Come ti avvicini a questa sfida?
“Non vedo l’ora di giocare in uno stadio così importante e per uno scopo così di qualità. A tal proposito ne approfitto per fare i complimenti al presidente Florentino Perez che conosco bene: non solo per i grandi risultati sportivi, ma anche appunto per la capacità di organizzare anche queste iniziative benefiche con costanza. Il ricavo della nostra sfida del Bernabeu andrà alle popolazioni dell’Africa in difficoltà e questo è molto importante. Anche la Roma con la nuova proprietà americana sta programmando bene le cose per raggiungere sia risultati importanti sul campo sia dando una ottima immagine di sé al di fuori con iniziative benefiche”.

Il tuo giocatore preferito del Real che magari incontrerai domenica nella sfida di Madrid?
“Il mio giocatore preferito è Raul, che è un sinistro come me e di fisico simile, un grande campione. Avevamo delle caratteristiche simili di gioco, anche se lui ha fatto molti più gol di me in carriera”.

La tua carriera da giocatore è in qualche modo legata alla Spagna e in particolare modo al Santiago Bernabeu
“Assolutamente. Questa nazione a me ha sempre portato bene: non potrò mai scordare un torneo giocato nel 1977 a Siviglia dove vinsi il titolo di miglior giocatore della manifestazione, anche se ovviamente la cosa più bella è stata la vittoria nel 1982 del Mondiale con la finale vinta proprio allo stadio Santiago Bernabeu. Non mi potrò mai scordare che gli spagnoli, dopo che la nazionale di casa era stata eliminata, hanno tifato per l’Italia, ed è stata una soddisfazione anche quella. Noi con l’Italia battemmo dai quarti in poi squadre fortissime come Argentina, Brasile e Germania, piene di campioni come Maradona, Zico, Passarella tra gli altri. Poi, vincere il titolo di campione del mondo in finale contro la Germania in quello splendido stadio che è il Bernabeu è stato indimenticabile, quindi per me sarà un onore essere a Madrid l’11 giugno… e non vedo quindi l’ora di essere lì domenica”.