Andreazzoli: "Penso sia servita la lezione col Pescara". FOTO! AUDIO! VIDEO!
Alle ore 13.00 il tecnico della Roma Aurelio Andreazzoli ha parlato nella consueta conferenza stampa della vigilia di Fiorentina-Roma, gara in programma domani alle ore 20.45.
Andreazzoli e Montella hanno rappresentato un binomio nella gestione post-Ranieri. Come ricorda Montella come allenatore?
"Inizierei da quando ho potuto apprezzarlo come calciatore. Parlo della personalità, che già dimostrava in modo spiccato e della sua curiosità, mi è capitato di assistere alle partite con lui in panchina e dimostrava predisposizione che è uscita fuori. Come allenatore è stata una conferma, non avevo dubbi. Si vuole aggiornare, vuole migliorarsi continuamente, si avvale dei suoi collaboratori ai quali dà valore e importanza e questo porta risultati. Ha l'arguzia nel DNA, ha simpatia, lo conosciamo tutti. Non posso che parlarne benissimo".
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Tutti si aspettano una gara spettacolare. Sarà effettivamente così?
"Credo che sarà nelle intenzioni una gara di quel tipo, poi la bisogna aspettare che cominci la partita. Ci saranno due squadre che faranno attenzione alla propria idea di gioco e alle prerogative dell'avversario".
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Spalletti ha dichiarato che lei allenerà la Roma l'anno prossimo...
"Fa il dirigente della Roma Spalletti (ride, ndr)? Me lo hanno accennato e mi fa piacere, ma è una decisione che non deve prendere lui. Lo ringrazio".
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La Fiorentina ha molta qualità, questo cambierà qualcosa tatticamente?
"No. Noi conosciamo il loro valore, mi piace vederli giocare, sono brillanti e propositivi, hanno calciatori di qualità. Ma non credo che questo influirà in qualche maniera nelle scelte degli allenatori".
Si è dato una spiegazione della differenza di atteggiamento tra le partite con Pescara e Siena? Il problema mentale è risolto?
"Non posso dire che sia un problema risolto, lo avevo pensato in altre occasionie non mi azzardo in previsioni. Avevamo lavorato prima del Pescara, abbiamo lavorato molto per la gara successiva e abbiamo visto i risultati. Penso ci sia servita la lezione".
Domani ci sarà un ex come David Pizarro. Pjanic può fare quello che lui ha fatto con Spalletti?
"Penso di sì. Le caratteristiche non sono esattamente le stesse, però anche lui può assolvere ai compiti che di solito assolve Pizarro, ha bisogno di star bene".
Prima di firmare il rinnovo con la Roma era vicino alla Fiorentina...
"Avevo interesse ad avvicinarmi a casa, Mihajlovic mi aveva interpellato, ho parlato con la società, abbiamo tirato un po' le lunghe per quanto riguarda l'aspetto contrattuale, eravamo vicini, abbiamo allungato un po'. Era un contratto lungo che prevedeva un mio impiego sulla scorta che ho sempre avuto alla Roma che mi hanno ridato alla Roma. Poi ho conosciuto Sabatini, la nuova società, l'ambiente di Roma ha fatto la differenza e allora, anche con rammarico, le cose sono andate così e sono contento".
Come stanno De Rossi, Pjanic e Marquinhos?
"Oggi abbiamo completato il gruppo, siamo riusciti ad avere tutto il gruppo. Non è un gruppo al top, abbiamo calciatori che devono riprendere una situazione derivante da qualche infortunio, anche importante. Li stiamo recuperando, siamo sulla buona strada ma non siamo ancora all'ottimo. Abbiamo un gruppo numeroso e variegato che ci consente di poter aspettare. Non voglio forzare situazioni, voglio salvaguardare al massimo il gruppo che ho. Per me è un dolore quando un calciatore si fa male. Castan? Ho parlato con lui, è convocato. Sentiva le gambe indolenzite e ha preferito fermarsi. Al minimo problema, non rischieremmo nulla".
Scambio Jovetic-Osvaldo, lo farebbe?
"Non rispondo".
Poco fa è stata diramata una nota che smentiscono le trattative per il rinnovo di Marquinhos. Sta parlando con la società per la rosa della prossima stagione? C'è una pianificazione?
"La prima risposta deve darla Sabatini. Ho l'impressione che si pensi molto poco a quello che dobbiamo fare e fortunatamente siamo dentro, anche con qualche utopia, a tutto. Dobbiamo disputare quattro gare. L'attenzione su queste quattro gare, che poi è l'attenzione che mi stimolate a trasmettere alla squadra, mi sembra che non ci sia. E questo mi infastidisce un po', perché credo che sia opportuno concentrarci sulla partita di domani che sarà difficilissima e sulle prossime, che saranno altrettanto difficili e che ci possono portare a obiettivi per cui lottiamo dai primi di luglio. Penso che dobbiamo concentrarci sul breve termine. Con la società abbiamo parlato di Fiorentina e Chievo".
Lei pensa che questa squadra debba essere domata?
"Io sono un domatore, con certezza. Può confermarlo chi lavora con me".
Osvaldo è stato fischiato nonostante una tripletta segnata. Vuole mandare un messaggio ai tifosi?
"Non ero dispiaciuto per qualcosa, se ho dato l'impressione mi dispiace averlo fatto. Ho ascoltato le parole che ha detto Osvaldo, ha ringraziato il pubblico e si è sentito sostenuto. Si è dichiarato insoddisfatto di qualcuno che ha fischiato, ma è una cosa normale. Fa parte del gioco, è normale. Non tutti possiamo essere d'accordo, c'è chi è propenso a perdonare più in fretta e chi no, la strada è quella intrapresa da lui domenica scorsa, quella dell'intraprendenza e della voglia di fare, poteva fare quattro gol. E' nell'interesse di tutti far rendere al massimo i calciatori, perché è un vantaggio per tutti. Durante la gara, più abbiamo sostegno e meglio è".
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Lei ha usato il termine domatore...
"Ho detto che mi sento così perché ho tutto sotto controllo. Può darsi che siccome sono sbarbato non dia quell'impressione, ma ho tutto sotto controllo".
L'importanza della posta in palio è maggiore per la Fiorentina?
"Per me è importantissima, è di vitale importanza, perché voglio tre punti in più. Per loro anche è estremamente importante, devono consolidare una classifica migliore della nostra e possono guardare a un obiettivo straordinario, in una cornice di pubblico stupenda".
Cosa la preoccupa maggiormente della gara di domani? Montella, il pubblico o gli ex?
"Tutte e tre le cose. L'allenatore mette sempre del suo e Montella è uno di quelli che mette molto del suo in una squadra. La differenza la fanno i calciatori, non gli allenatori, che possono contribuire anche a non far danni. In genere mi preoccupa la qualità della squadra, che è alta e lo dicono i numeri".
Come cambia la Roma tatticamente con Destro e Osvaldo?
"Loro due sono quelli che incidono meno tatticamente riguardo a compiti e interpretazione del ruolo".
Chi toglierebbe alla Fiorentina?
"Non voglio fare torti a nessuno, preferisco non fare nomi".
Perché ora la scelta del 4-2-3-1? Sarà così fino alla fine?
"Me lo ha suggerito mia moglie, per doveri coniugali è meglio ascoltare (ride, ndr)".
La Roma è ancora in corsa per la Champions?
"Non ho usato il termine utopia a caso, lo dicono i numeri. Siamo fuori dalla corsa scudetto (ride, ndr). Essere dentro alle situazioni credo che sia un premio che ci meritiamo e che si merita anche il pubblico. Con 6-7 punti in più era meglio, potevamo averli ma così è".
Conferenza Andreazzoli pre Fiorentina-Roma 3.5.13 by Vocegiallorossa.it