ESCLUSIVA VG - Rizzitelli: "Totti? Un predestinato, non aveva paura di niente. Sarebbe un suicidio non portarlo al Mondiale in queste condizioni"

28.03.2013 21:15 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA VG - Rizzitelli: "Totti? Un predestinato, non aveva paura di niente. Sarebbe un suicidio non portarlo al Mondiale in queste condizioni"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Esattamente 20 anni fa si giocava Brescia-Roma 0-2, gara in cui fece il suo esordio in Serie A l'allora sedicenne Francesco Totti che sostituì, a pochi minuti dal termine, Ruggiero Rizzitelli. La redazione di Vocegiallorossa.it ha contattato proprio l'ex attaccante giallorosso per rievocare quel momento poi diventato storico per i colori giallorossi:

Fu lei a lasciare il posto a Totti in quell'occasione. Vide qualcosa di particolare nel momento del suo ingresso in campo?
"Più che in quella partita lo vedevo in allenamento. Si vedeva che era un predestinato, ma i commenti si facevano durante l'allenamento. Era uno che non aveva paura di niente, neanche dei vecchi. È normale che se uno fa il fenomeno durante gli allenamenti veniva preso di mira e di questo non aveva paura. I difensori erano quelli che gli davano un sacco di botte perché non riuscivano a prenderlo, e lui si permetteva di fare dribbling e tunnel. Lì, oltre alla bravura, vedevi il carattere del ragazzo".

Vide Totti emozionato in quei 2-3 minuti più recupero giocati?
"È normale essere emozionati. Ricordo che Boskov a 10 minuti dalla fine disse di farlo giocare. È normale che quando l'allenatore ti chiama per la prima volta per dirti di scaldarti per entrare l'emozione c'è e in Francesco si vedeva, perché il suo sogno era quello di giocare nella Roma e ci è riuscito molto giovane".

Cambiò dopo l'esordio oppure rimase come era?
"È maturato in tutto e per tutto, ma già a quell'epoca si vedeva che aveva dei colpi. Ovviamente non era continuo all'inizio, prima era un campione per 50-60 minuti, poi lo è diventato per 90 e per 20 anni, in una piazza difficile come Roma".

Si aspettava già allora che potesse arrivare a questo punto?
"Si vedeva, ci sono tantissimi ragazzi della Primavera che hanno fatto carriere importanti, ma da lui si vedeva il colpo di genio. Non si faceva spaventare da nulla, aveva una personalità forte e lì si capiva che poteva arrivare a quei livelli. Oltre a colpi straordinari aveva anche carattere, gli altri quando arrivavano con noi avevano paura di tentare la giocata per offendere il vecchietto della squadra".

Dove può arrivare ancora?
"L'ho detto qualche anno fa, quando tutti dicevano che era finito. Ho detto che se Francesco avesse avuto la possibilità di star bene fisicamente sarebbe potuto arrivare a 250 gol. Se gli allungano il contratto li può anche superare, forse mi sono sbagliato (ride, ndr)".

Cosa pensa del possibile ritorno in Nazionale di Totti?
"Credo che Prandelli sia stato chiaro. Io credo che occorra chiamare i migliori, quando arrivi ad una competizione così importante chiami i migliori e se Francesco sta bene fisicamente va chiamato. Se ci fossero i Mondiali ora, come farebbe Prandelli a non chiamarlo? Sarebbe un suicidio. Prandelli non porterà Totti per provarlo, ma solo se sarà in condizione perché conosce il valore del giocatore".