ESCLUSIVA VG - Luigi Delneri: "Di Francesco è un ottimo allenatore e l'uomo giusto per la Roma. La mia esperienza in giallorosso fu complicata, ma ho un bel ricordo"
In vista di Chievo-Roma, ha parlato ai nostri microfoni Luigi Delneri, ex tecnico di entrambe le squadre. L'allenatore originario di Aquileia ha guidato la squadra capitolina per una parte della stagione 2004-05. Di seguito le sue dichiarazioni sulla gara di questa sera, sul momento attuale della Roma e sulla sua esperienza a Trigoria.
Un ricordo sulla sua esperienza a Roma?
“Era una Roma che dopo qualche anno dalla vittoria dello scudetto cercava di rinnovarsi, aveva cambiato molto e provava a ricostruire qualcosa di importante. Fu un'annata un po' particolare, complicata da alcuni episodi contrari come quello della monetina lanciata all'arbitro (durante Roma-Dinamo Kiev di Champions League, ndr) e i numerosi cambi di allenatore. Dalla stagione successiva la squadra torno a proiettarsi verso quella che è la dimensione che le compete, terminando quasi sempre nelle prime quattro della classifica, qualificandosi per la Champions League. È vero che non sono arrivati altri scudetti, ma non è una colpa, vince una sola squadra all'anno, l'importante è rimanere sempre competitivi lottando per obiettivi importanti”.
Sulla panchina giallorossa si trovò a far convivere giocatori come Totti, Montella e Cassano pur rimanendo con il 4-4-2.
“Non solo, oltre a loro giocava anche Mancini. Probabilmente eravamo in anticipo su quanto sarebbe successo poi in futuro nel calcio. In Inghilterra ad esempio, adottano questo tipo di pensiero propositivo, con molti giocatori offensivi e di qualità pronti a sacrificarsi per mantenere la squadra equilibrata. Mi piace molto come sistema di gioco e filosofia tattica, un calcio che offre uno spettacolo bello da guardare per il pubblico. Non sempre però riesce tutto, ma si poteva lavorare bene anche dal punto di vista mentale con quella Roma lì. In quell'anno abbiamo avuto anche diversi infortuni, alcuni gravi come quelli di Dacourt e Mexes. Non ottenemmo dei risultati splendidi, ma dal mio punto di vista resta un'annata positiva, nella quale ho incontrato persone per bene, giocatori che poi hanno fatto la storia del calcio. A Roma c'è un ambiente che vive in modo molto passionale il calcio e viene amplificato un po' tutto”.
Passando alla Roma attuale, c'è una squadra che sta passando non poche difficoltà con Di Francesco al centro delle critiche. Come giudica l'operato del tecnico romanista?
“Capita di vivere alti e bassi nel calcio, non dimentichiamo che in estate la rosa ha perso giocatori importanti. Di Francesco è stato molto bravo a lanciare nel panorama italiano dei giovani che sembrano poter avere un futuro importante, come Zaniolo, Pellegrini, lo stesso Cristante. In alcune gare può essere mancata la personalità di De Rossi in mezzo al campo. La Roma di base resta una squadra forte, con una grande qualità offensiva grazie ad alcuni interpreti come: Kluivert, Ünder, Schick, El Shaarawy e Dzeko, che quando è in forma è in grado di decidere le partite da solo. È vero che sta passando momenti di difficoltà, ma per me Eusebio è un ottimo allenatore e non lo scopro adesso, quello che ha fatto anche in altre piazze è di provare a mettere in pratica la sua idea di calcio, un'idea propositiva e qualche volta capita di rischiare qualcosina dietro. Penso che sia l'uomo giusto per Roma, conosce bene l'ambiente, essendoci passato già da calciatore e sa come muoversi nel modo giusto per mantenere l'equilibrio anche quando si è in difficoltà”.
Il Chievo sta vivendo una stagione molto complicata, secondo lei può ancora sperare nella salvezza o è destinato a retrocedere?
“Ha perso una buona occasione per rientrare in corsa domenica, quando era in vantaggio di due gol contro l'Empoli e si è fatto rimontare. Dopo un inizio negativo, sta giocando un buon calcio a mio avviso. È una squadra che in qualche modo ha fatto la storia della Serie A, restando nel massimo campionato negli ultimi vent'anni, proponendo sempre cose buone e lanciando giocatori che sono poi passati anche per la Nazionale. La favola però prima o poi può svanire, ma la storia recente del club può essere d'insegnamento anche ad altri: lavorando bene si possono ottenere ottimi risultati. Io ovviamente spero che si salvino quest'anno, a prescindere dalla gara contro la Roma. La sfida ai giallorossi sulla carta è segnata, ma nelle ultime settimane ho visto dei segnali positivi del Chievo, che ha preso coscienza di potersela giocare con tutti, impostando le partite sul gioco e sull'aggressione ai portatori di palla”.
Luigi Delneri, tecnico da 411 panchine in Serie A, quali progetti ha per il futuro?
“Beh i progetti li fanno le società, vediamo cosa succede (ride, ndr). Io aspetto la situazione giusta, una squadra dove posso trasmettere le mie idee per creare qualcosa di buono come è stato con il Chievo, l'Atalanta, la Sampdoria e tante altre squadre in Italia. L'unica condizione è poter applicare la mia voglia di arrivare ai risultati, ma attraverso il bel gioco, facendo divertire le persone e tornando a far sognare con il calcio”.