ESCLUSIVA VG - Carboni: “Mou è una sicurezza, Pellegrini è il miglior centrocampista in Italia, è un 10 un po' atipico”

25.05.2022 08:13 di  Emiliano Tomasini  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
ESCLUSIVA VG - Carboni: “Mou è una sicurezza, Pellegrini è il miglior centrocampista in Italia, è un 10 un po' atipico”
Vocegiallorossa.it

Amedeo Carboni ha indossato la maglia della Roma dalla stagione 1990-91 all’estate del 1997. Con la maglia giallorossa ha collezionato 230 presenze e vinto una Coppa Italia nel 1991. Vocegiallorossa.it lo ha intervistato per parlare della Finale di Conference League.

Nella tua carriera hai vinto due Coppe Italia, una Coppa Uefa, una Supercoppa Europea e molto altro. Che cosa si prova nei giorni prima di una finale e cosa si deve mettere in più in campo in una partita così importante?
“Secondo me è molto importante come l’allenatore riesce a controllare l’umore dei calciatori. A Roma quando le cose vanno bene i tifosi diventano travolgenti, ma i calciatori devono riuscire a mantenere la concentrazione. Ovviamente non è che ti devi rinchiudere in casa, ma devi mettere da parte l’entusiasmo e trovare la massima concentrazione. In una finale si deve fare i conti con l’altra squadra, che sarà altrettanto concentrata e altrettanto preparata. In una piazza come Roma è importante non farsi prendere dal troppo entusiasmo prima di una partita così importante. In questo però credo che Mourinho sarà bravissimo, perché lui è molto abituato a gare di questo livello. Non c’è dubbio che lui la preparerà al meglio. Però certo, i giocatori dovranno essere bravi nel loro privato a isolarsi un po’. L’entusiasmo dei tifosi è normalissimo e giustissimo, la squadra è in finale dopo anni ed è più che giusto che i tifosi siano contenti. Poi non vuol dire nulla che si chiami Conference, Europa League o Champions League, è sempre una finale europea e la Roma è l’unica italiana che è riuscita ad arrivare ad una finale questa stagione. L’unico consiglio che posso dare ai giocatori quindi è di cercare di controllare l’entusiasmo e trovare la concentrazione. Poi mi fermo qui, l’allenatore è un vincente e non do nessun consiglio a lui. Una finale è sempre una partita speciale, da una parte ci sono centinaia di migliaia di persone che gioiscono e dall’altra centinaia di migliaia che rimangono deluse”.

A proposito dell'importanza di Mourinho, quanto è contato per arrivare a questa finale e quanto conterà?
“Ha sicuramente influito, ma alla fine in campo ci vanno i giocatori. Mourinho non è certamente uno di quelli che punta sulla tattica e basta, lui prepara molto bene le gare a livello di concentrazione e mentalità. Però poi, ripeto, sono i giocatori che giocano le partite e sta a loro, nel bene e nel male, attuare o non attuare i desideri dell’allenatore in campo”.

A proposito di giocatori, chi pensi potrà essere decisivo in questa finale?
“In una partita così è chiaro che ti aspetti un gol da Abraham o una grande giocata da Pellegrini. Però, una finale dura 90 minuti o più ed è indispensabile il lavoro di tutti. Anche il giocatore che si vede meno e che però magari rincorre l’avversario ed evita una ripartenza è fondamentale. Alla fine vengono ricordati principalmente i marcatori, ma in una finale è fondamentale il lavoro di tutta la squadra”.

Pellegrini è il nuovo simbolo di Roma, cosa pensi di lui?
“A me è dispiaciuto tantissimo che abbia saltato l’Europeo per infortunio. Secondo me è il miglior centrocampista che abbiamo in Italia. È un ragazzo che vede la porta in una maniera incredibile, i numeri parlano chiaro. Ha l’ultimo passaggio, ha un’ottima visione di gioco e lavora tanto anche in fase di ripiegamento. È un 10 un po’ atipico, non è un Dybala, ma Pellegrini ti dà qualcosa in più in fase di copertura. La chiusura che ha fatto all’ultimo minuto contro il Venezia è stata fondamentale e una chiusura del genere dimostra il suo carattere. È un giocatore che davanti sa veramente creare pericoli, ma che non manca di sacrificarsi per la squadra in difesa”.