Uscire sconfitti nell'incontro sbagliato, ora l'Europa si complica
“Questa sconfitta ha un sapore duro, pur senza fare una grande partita la squadra non meritava di perdere”. Inizia così l’analisi di Mourinho nell’immediato postpartita di Roma-Real Betis 1-2. Una gara che, salvo cataclismi sportivi francamente impensabili, annulla le speranze legate al primo posto del girone di Europa League.
Per quello che si è visto in campo, il risultato penalizza oltremodo la Roma ma è la seconda gara consecutiva all’Olimpico che ciò avviene. Con l’Atalanta è bastata un unico tiro di Scalvini per regalare i tre punti agli orobici, che hanno poi difeso il fortino complici anche gli errori sotto porta dei giallorossi. Il Real Betis, invece, ha creato qualcosa in più nel primo tempo, punendo poi la Roma nella ripresa con l’unica occasione concessa.
Se contro l’Inter gli uomini di Mourinho si sono mostrati cinici come non mai, in Europa League sono ricaduti nel solito vizietto che li accompagna da inizio stagione. I gol mancati pesano, soprattutto in Europa dove c’è meno tempo per raddrizzare la situazione rispetto a un campionato lungo 38 partite.
A complicare la situazione, come se non bastasse, il tragicomico infortunio di Celik per intervento di Mancini e l’ingenua espulsione di Zaniolo nel finale, probabilmente frustrato per un’altra partita dove poche volte gli è stato fischiato fallo a favore.
Una serata storta e sfortunata capitata nell’incontro sbagliato perché rischia seriamente di compromettere il prosieguo dell’avventura dei giallorossi nella manifestazione. L’ostacolo più difficile arriva giovedì prossimo nella trasferta di Siviglia, dove servirà necessariamente non perdere per poi giocarsi il secondo posto (presumibilmente) con il Ludogorets e attendere l’avversaria che scenderà dalla Champions League.
Dopo la notte di Tirana, le aspettative europee erano ben altre pur consapevoli di disputare una competizione superiore, una Europa League che la Roma spera di mantenere passando per la via più intricata.