Tutto come da copione. La Roma gioca, la Juve vince e Mourinho è contento della prestazione
La Roma chiude l'anno con una sconfitta, già la sesta in campionato (la quinta in trasferta). Un match che si è sviluppato come doveva, con la Juve più di rimessa e i giallorossi a gestire maggiormente il possesso palla. Tutto come da copione. D'altronde Allegri e Mourinho attuano un calcio simile, molto difensivo e lasciano ai singoli o agli episodi il destino di un match. L'episodio capita prima alla Roma, con Cristante che colpisce il palo (dopo deviazione di Vlahovic). È ingeneroso dire che la Roma si ferma al palo, ma a parte l'esterno sinitro di Dybala, qualche cross pericoloso e il possesso palla, le occasioni per segnare finiscono lì. Molto più pragmatica la Juventus che ogni volta che si è affacciata dalle parti di Rui Patricio ha creato pericoli.
Il match era anche il duello tra Vlahovic e Lukaku. Qui non c'è stata storia con il primo che ha fatto ammattire Llorente fino a che è stato in campo, regalando l'assist di tacco (tunnel al difensore) per il gol partita di Rabiot. Il belga si è perso nella morsa della difesa juventina, fornendo un solo appoggio a Dybala nel primo tempo.
Contro una Juventus così difensivista, magari ci sarebbe stata la possibilità di osare di più fin dall'inizio. Weah ha dato segnali di disattenzione in difesa, cosa che Zalewski non è riuscito mai a sfruttare, specie nei cross dalla destra di Dybala. La posizione di Bove, tanto piaciuta a Mourinho, magari ha convinto il tecnino, ma avere un giocatore di lotta di fianco a Lukaku per tutta la partita, sprecando le palle utili giocabili, non ha portato a molto. Sotto questo punto di vista una Roma con El Shaarawy e Pellegrini dall'inizio avrebbe potuto rendere, effettivamente, la squadra più pericolosa in zona gol.
Nel mezzo del tour de force, la Roma si allontana dalla Champions League (settima a -5 dalla Fiorentina), anche se Mourinho è contento della prestazione. Contento lui, contenti tutti.