Se la Roma è ancora in corsa per lo scudetto lo deve a Gervinho
La forza dei numeri. Per la Roma di Rudi Garcia la vittoria di Verona, quinta consecutiva tra Coppa Italia e campionato, ha sancito l'ennesimo passo di questa stagione esaltante. Il 3-1 inflitto alla sorprendente squadra di Mandorlini ha portato i giallorossi a quota 50 punti, a -6 dalla capolista, al termine di una giornata completamente favorevole a Totti e compagni. Dopo la batosta subita il 5 gennaio scorso nel confronto diretto con la Juventus, la Roma ha ripreso una marcia praticamente perfetta. Cinque successi, 12 gol fatti e uno solo subito, quello di Hallfredsson al Bentegodi.
Così la frenata dei bianconeri nell'anticipo con la Lazio, aggiunta a quelle inaspettate casalinghe di Napoli e Fiorentina, ha riaperto il discorso scudetto e permesso ai capitolini di allungare sulle inseguitrici nella corsa alla Champions League: + 6 sul Napoli, + 9 sulla Fiorentina, addirittura + 17 sul quinto posto dell'Inter, quasi una garanzia europea per il prossimo anno, quando siamo solo alla 21esima giornata.
Una Roma che, se può credere al sogno tricolore, lo deve sicuramente al suo tecnico Garcia, ma in questo momento ancor di più a un giocatore, quel Gervinho voluto a tutti costi proprio dal trainer francese.
La freccia nera, dopo aver abbattuto martedì sera i campioni d'Italia in Coppa Italia, ha trascinato la Roma alla 15esima vittoria in campionato: un assist per Ljajic, un gol formidabile costruito e trovato nel momento decisivo dopo il pareggio del Verona, e poi tante corse che hanno sfiancato la difesa scaligera.
Altri tre punti conquistati con la determinazione della grande squadra, dopo un primo sofferto ma chiuso comunque in vantaggio, e una ripresa devastante, con la splendida reazione all'1-1 dei padroni di casa. Il terzo gol siglato da capitan Totti su un calcio di rigore generoso, ma non certo scandaloso ripensando a quelli non fischiati in passato, ha messo la ciliegina sulla torta per una Roma dal capo-cannoniere multiplo. Con Totti infatti sono ben 6 i giocatori che comandano a quota 5 reti. Oltre al capitano, Gervinho, Strootman, Florenzi, Benatia, Ljajic.
Per Totti, entrato solo nel finale, è stata la rete numero 232 in serie A, insieme alla consapevolezza di poter dare un aiuto prezioso anche riposando un po' in panchina, così come Florenzi e Pjanic. Il bosniaco, come era accaduto con la Juventus, causa anche un ginocchio non al meglio, è stato utilizzato solo nella ripresa, risultando in ogni caso decisivo.
Garcia inizialmente aveva proposto Destro centravanti, nel tridente con Gervinho e Ljajic, dando fiducia al centrocampo roccioso con De Rossi, Strootman e Nainggolan, con in difesa i soliti Maicon, Benatia e Castan e Torosidis, quest'ultimo sulla fascia sinistra al posto di Dodò, dimostrando di voler e poter contare su 14-15 titolari, in attesa di proporre anche l'ultimo arrivato Bastos.
La rincorsa è ancora lunga e appassionante, ma con questi numeri si può puntare davvero in alto.