Rivoluzione culturale: quando una sconfitta vale come una vittoria

Dal 2008 Presidente dell'Assemblea Capitolina
27.10.2011 11:32 di Marco Pomarici   vedi letture
Rivoluzione culturale: quando una sconfitta vale come una vittoria
© foto di Voce giallorossa

Luis Enrique è contento. A fine partita la soddisfazione del tecnico asturiano è lampante. “La migliore partita di sempre” ha dichiarato il mister.  Anche quando perde 2 a 1 contro il Genoa all’ultimo minuto del secondo tempo. Hanno spiazzato tutti le parole dell’allenatore perché, qui a Roma, siamo ancora poco abituati alla famosa  “rivoluzione culturale”. Per noi è  stata semplicemente una doccia fredda il gol che ha consacrato la vittoria dei rossoblu.  Gol fortunoso sicuramente, ma troppo simile a quello subito contro la Lazio e quello rischiato contro il Palermo domenica scorsa. Calo di concentrazione  o altro la Roma torna a casa con una magra consolazione.

Anche perché la squadra della Capitale ha rischiato di vincere; dopo il gol di Borini, al 36esimo del secondo tempo, grazie ad uno straordinario cross di Boriello, la sensazione era che da un momento all’altro riuscisse ad ottenere i tre punti. Ma gli episodi, si sa, non sempre favoriscono chi ha fatto la partita. Bisogna abituarsi, sarà così ancora per molto tempo e del resto è questo  che la nuova Roma sta costruendo.

Gran gioco, possesso palla,  grinta, ma  il rischio di vedere vanificati tutti gli sforzi è sempre dietro l’angolo. E’ una squadra offensiva che vuole divertire che non si nasconde e non si accontenta. Una  squadra che mette in campo quattro punte e che combatte su tutte le palle, pronta a far salire  i difensori e a sbilanciarsi in avanti pur di essere pericolosa sotto porta. E questo i tifosi e gli amanti del bel gioco glielo riconoscono, ma alla fine un po’ di cinismo e un po’ di concretezza iniziano a mancare.

Perché la delusione è tanta e non possiamo nasconderlo. Lo sguardo del Presidente Tom DiBenedetto, presente allo stadio Marassi, la dice lunga. Forse tra i delusi c’è anche lui. E questa frustrazione è figlia sempre di  episodi. Ieri sono stati due, uno al 38esimo del primo tempo, un contropiede regalato a causa di un errore di Heinze in fase di disimpegno  e il secondo su calcio d’angolo negli ultimi secondi. Accettare una sconfitta così rende le cose ancora più difficili.

Domenica c’è il Milan e lì, davanti ad una grande squadra, che si sta  riprendendo dopo una serie di errori, non si potranno più trovare giustificazioni. Totti non ci sarà e questo rischia di diventare un problema .

Intanto per oggi  è prevista, alle ore 15, un’ assemblea  per  approvare il bilancio chiuso lo scorso 30 giugno e la votazione per costituire il nuovo Cda della Roma. Nel corso dell’incontro verrà formalizzata anche la nomina  di mister Tom DiBenedetto a Presidente della As  Roma.

Chissà con quale faccia si presenterà…