Premiata la conferma della difesa a tre, Osvaldo concentrato ed altruista
Voleva una Roma così Francesco Totti. Una Roma cattiva e forte, pronta a riconquistarsi la fiducia della curva sud; 90 minuti di grande intensità. Tanto da sfiancare e abbattere la Juventus capolista.
Un incredibile siluro a 113 km all’ora per il gol numero 224 in Serie A, a -1 da Nordhal. Il capitano romanista è stato come sempre il trascinatore di questa Roma rinata nel giorno più difficile, dopo una settimana pesantissima, cancellando i fischi e superando i campioni d’Italia, senza subire reti, quasi un record in questa malandata stagione. La prima vittoria in campionato nel 2013, la prima del tecnico Andreazzoli in serie A
Totti, che segna il decimo gol all’amico Buffon, merita l’applauso del suo pubblico, così come il neo mister merita un bel voto, dopo l’esordio sfortunato di Genova. Zeman è già un ricordo. Premiata la conferma del modulo con la difesa a tre, anche grazie al sorprendente Piris, così come il coraggio di schierare la Roma con il 3-4-2-1, con Pjanic al fianco di De Rossi e con Lamela e Totti alle spalle di un ritrovato Osvaldo, sempre concentrato e anche altruista.
Tutto ha funzionato al meglio, dopo un primo tempo giustamente timido, ma di sostanza. Nella ripresa la squadra giallorossa ha ripreso forza e soprattutto guadagnato metri su metri fino al bolide del capitano che ha restituito al campionato una Roma diversa, più equilibrata, più convinta, finalmente una squadra vera.
Vittorie come questa possono cambiare la storia di una stagione piena di rimpianti, anche se la strada e i punti persi sono già tanti e la concorrenza per conquistare l’Europa non manca.
Già da domenica prossima a Bergamo con l’Atalanta, senza Totti e De Rossi squalificati, si avranno risposte importanti. Perché come ha detto il capitano a fine partita: “Guai ad esaltarsi troppo solo per una vittoria”.