Obiettivo primario la Coppa Italia, per la Champions occorre continuità

Vocegiallorossa.it

“Se battiamo l'Inter possiamo arrivare terzi, se non vinciamo diventa difficile”. Parola di Leandro Castan, appena due giorni fa, che aveva fotografato così la rincorsa della Roma alla terza posizione, che vale un posto in Paradiso in Champions League. La classifica vede i giallorossi staccati di dieci punti da Napoli e Lazio ma, più di questo, preoccupa il rendimento della squadra di Zeman, che nel 2013 ha collezionato due sconfitte e un pareggio. I risultati delle ultime settimane hanno vanificato quanto di buono fatto a dicembre e ora la Roma deve interrogarsi su quali siano gli obiettivi di questa stagione. Entrare in Europa è fondamentale e, qualora dovesse sfumare la Champions, è necessario entrare in Europa League. Ecco perché la Coppa Italia inizia ad assumere un significato particolare, potendo garantire un posto proprio nella tanto vituperata Europa League.

La gara di mercoledì diventa perciò fondamentale per la stagione dei giallorossi, continuando nel frattempo ad inseguire un terzo posto sempre più distante e sempre più complicato, per il valore delle avversarie ma soprattutto per la discontinuità e la fragilità mostrata finora dalla Roma. Ieri, a livello difensivo, i capitolini hanno arginato bene le offensive dell’Inter ma, paradossalmente, è davanti che qualcosa non ha funzionato. Ancora troppe le occasioni sprecate, pochi i movimenti e senza palla e poca la brillantezza generale, sebbene ci sia l’attenuante dell’estenuate battaglia di Firenze di mercoledì scorso. Da segnalare le buone prestazioni di Bradley e Florenzi, che hanno tenuto in piedi il centrocampo della Roma, e quelle di Marquinhos e Castan, che hanno murato i giocatori dell’Inter. Poco incisivi i due esterni così come Osvaldo e Lamela, che hanno sprecato troppo davanti ad Handanovic