Nel primo tempo un gioco convincente fatto di qualità

Nato a Roma il 7 febbraio 1973, nel 2000 inizia a collaborare con Eurosport. Nel 2003 contribuisce alla nascita di Sportitalia di cui diventa dal 2006 responsabile della redazione romana e inviato per la Nazionale di calcio
30.04.2012 00:00 di  Marco Terrenato   vedi letture
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© foto di Voce giallorossa

La Roma si salva, ma non evita la contestazione. Il 2-2 con il Napoli, acciuffato in extremis, dopo aver rischiato il tracollo, non basta ad evitare la protesta dei tifosi. Capitan Totti ci metta la faccia e porta la squadra sotto la curva quasi a difesa di Luis Enrique che, secondo il dg Baldini è provato, ma merita di giocarsi un’altra chance, con una squadra più completa e in un clima meno pesante rispetto a quello che ormai circonda la Roma di oggi.

Sicuramente questa stagione rischia di non portare neanche la qualificazione all’Europa League, anche se la corsa non è al capolinea e le prossime tre gare con Chievo, Catania e Cesena sulla carta non sono impossibili.

Soprattutto se la Roma, al momento settima, sarà capace di giocare come nel primo tempo con il Napoli. Quella è la Roma di Luis Enrique, sottolinea ancora Baldini, quella che però non ha mai trovato la giusta continuità per raggiungere obiettivi più alti, come la Champions League, comunque  mai sbandierata dalla società all’inizio di questa nuova avventura.

All’Olimpico, nonostante le assenze pesanti, la Roma dimostra di poter esprimere un gioco convincente fatto di qualità, corsa e pressing. Ma all’ottimo primo tempo, con l’1-0 di Marquinho, terzo gol in maglia giallorossa, fa seguito una ripresa choc. Il pareggio di Zuniga spegne la luce e rimanda in tilt la squadra giallorossa, che subisce meritatamente il sorpasso di Cavani.

Luis Enrique mostra coraggio con l’inserimento del giovane Tallo, che lo ripaga con l’assist per Simplicio, al suo secondo gol stagionale al Napoli festeggiato con un bacio alla moglie in tribuna.

Non è certo il momento di festeggiare, ma almeno è un segnale di vita per una Roma che se praticamente dice addio al terzo posto, in fondo spera ancora di conquistare un posticino nell’Europa minore. Se poi l’anno prossimo ci sarà ancora Luis Enrique, si saprà solo al termine del campionato.