Mourinho ha deciso: la Roma è questa

14.09.2022 19:55 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Mourinho ha deciso: la Roma è questa

Empoli-Roma, per mille motivi, è una di quelle partite difficili da inquadrare con razionalità. I giallorossi ci arrivavano in un momento che, forse, fa vedere tutto più scuro di quello che realmente è, le scelte di formazione suggerivano un Mourinho non incline a porre cambiamenti a uno spartito che comunque aveva funzionato poco e i difetti della squadra si sono nuovamente visti tutti, dall’incapacità di convertire le azioni da gol, agli errori individuali (oggi Celik dopo Karsdorp nel turno precedente, per un’alternanza che doveva migliorare le cose da quella parte e invece, al momento, le sta solo peggiorando) finendo con un recupero in cui sembravano i toscani la squadra in superiorità numerica, quando il calciatore espulso era Akpa-Akpro, uno dei più lontani possibile dal vestire la maglia giallorossa.

Succede però che in tutto questo la Roma vinca 2-1 e sbagli anche il rigore del terzo gol, se non vogliamo immettere nel conteggio altre tre (almeno) chance piuttosto ghiotte fallite. La domanda viene spontanea: allora può essere tutto così nero? Si può provare a cambiare il punto di vista: le cose che abbiamo visto in queste prime partite difficilmente cambieranno, e bisogna prendersi il meglio che producono e non pensare a quello che non producono. Chi nella sua carriera non ha brillato per finalizzazione continuerà a non farlo, Matic e Cristante non diventeranno mai due velocisti, dietro qualche errore scapperà sempre fuori, se il risultato vede un vantaggio di misura ci si chiuderà sempre a riccio per difenderlo, a costo di portarsi tutta la squadra avversaria nella propria metà campo.

La Roma è questa qui, con i suoi pregi e i suoi difetti: nella settimana in cui quasi tutti si aspettavano un cambio a centrocampo, il tecnico giallorosso ha confermato il duo di mediani. Al di là del fatto tecnico in sé, questa scelta è un segnale ben chiaro: il portoghese è convinto di questa squadra, con questo assetto e questa attitudine, e non la cambierà per un paio di risultati storti in partite in cui “gira tutto contro”. Bisognerà abituarcisi ed è senz’altro più facile farlo con tre punti in tasca e una classifica un po’ più bella da vedere; margini di miglioramento - un modo carino per dire “problemi da risolvere” - restano, ma è improbabile vedere questa squadra con un’altra pelle. Almeno per un po'.