Le questioni rimaste irrisolte dopo la conferenza di Tiago Pinto. Mourinho l'unico a perderci dall'affare Zaniolo
Che la vicenda Zaniolo abbia ribaltato i piani della Roma lo si capisce dalla mole di domande cui ha dovuto rispondere Tiago Pinto in conferenza.
Al di là della legittima delusione per il comportamento del giocatore, dalle parole del GM giallorosso si desume che l’accordo per il rinnovo non sia stato trovato per le richieste del calciatore, giudicate non all’altezza del valore del ragazzo, tanto che lo stesso Tiago Pinto ha chiarito in maniera abbastanza esplicita: “Se io penso di dover guadagnare X e poi le uniche offerte sono di Bournemouth e Galatasaray qualcosa non va”. Della serie: se Zaniolo valesse veramente quello che lui crede di valere avrebbe avuto la fila di pretendenti e sarebbe andato in un top club.
Lanciata questa morbida frecciatina, e chiarito che Karsdorp tornerà a disposizione a breve, Tiago Pinto ha fatto melina sul suo rapporto con Mourinho. Ha scherzato sugli eventuali dissidi con il tecnico, ci ha girato attorno e ha parlato molto dei paletti imposti dalla UEFA, che hanno castrato il mercato giallorosso.
Infine, ha chiosato: “Il mercato incide per il 20-30%”, come a dire che il resto dipende dall’allenatore.
LE QUESTIONI - Le domande sono state tante ma non sarebbero bastate nemmeno se fossero state il doppio. Rimane, infatti, da capire cosa debba fare Karsdorp per essere reintegrato, come si sia effettivamente arrivati alla rottura totale con Zaniolo, posto che la situazione a grandi linee sembra abbastanza chiara. Resta da capire se la società abbia intenzione di rinnovare il contratto di El Shaarawy, cosa freni Smalling dal rinnovare con la Roma (la volontà, l’aspetto economico?), cosa pensi veramente Mourinho della sua permanenza a Roma e chi sia il giocatore che il club era pronto a prendere, verificato che non si tratta di Ziyech (di cui, però, Tiago Pinto ha confermato l’interesse).
CI GUADAGNANO – Il dirigente giallorosso ha, inoltre, detto che, per come si erano messe le cose, cedere Zaniolo al Galatasaray è stato meglio per tutti. Per il club, forse, sì. Per il giocatore, sicuramente, rispetto alla possibilità di marcire in tribuna, ma è improbabile che Mourinho ci abbia guadagnato. D’altronde, basta leggere ciò che lo Special One aveva dichiarato lo scorso 22 gennaio: "Non ho mai perso un minuto a pensare al mercato post Zaniolo. Magari sbaglio, ma la mia condizione è che non c'è storia. Non ho pensato a niente, la cosa per me è molto semplice. Quello che mi dice il direttore è verità assoluta e quello che mi dice lui mi fa dire che non c'è storia. Sarei sorpreso se Zaniolo andasse via, se lo facesse faremo una riunione di emergenza per intervenire".
A meno che, con un colpo di scena, non arrivi qualcuno tra i giocatori svincolati, Mourinho avrà quindi un giocatore in meno, sperando che Solbakken impari presto come funziona il calcio in Italia perché, altrimenti, la rosa, già giudicata corta dal tecnico portoghese, risulterebbe essere ancora più corta.
Non occorre, quindi, ribadire che, al di là della permanenza di Mourinho, la qualificazione alla prossima Champions è fondamentale per il futuro del club.