Le parole da leader di Dzeko

28.11.2016 09:15 di Alessandro Carducci Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Le parole da leader di Dzeko

“Chi tifa Roma non perde mai”, recita un famoso motto romanista. Di sicuro, non si annoia. Quando giocano i giallorossi una partita non è (quasi) mai chiusa. Anche quando il copione sembra già scritto, anche quando dopo un quarto d'ora i capitolini si trovano sul 2-0 contro il Pescara la serata può ancora riservare sorprese. La mancanza di solidità difensiva, la mancata capacità di gelare le partite, di metterle in ghiaccio fino al 90' va sicuramente a favore dello spettacolo ma, difficilmente, conduce alla vittoria. Spalletti, a fine gara, ha provato a concentrarsi sulle note positive (i tre punti), affermando che, una volta tanto, anche la Roma ha vinta una gara sporca. Vero, in parte. Nel senso, che spesso si imputa ai giallorossi di non riuscire a vincere 1-0, magari soffrendo, magari senza brillare, ma portando a casa i tre punti. La Roma non ha mai vinto quest'anno per 1-0 perché concede sempre qualcosa di troppo all'avversario. Ieri è stato fondamentale (non importante ma fondamentale) ottenere i tre punti, sia perché Milan e Lazio avevano entrambe vinto, sia perché la Juventus aveva perso e sia perché nelle prossime tre gare la banda di Spalletti affronterà proprio Lazio, Milan e Juventus.


IL NUOVO DZEKO - Bene aver vinto una gara sporca, per dirla alla Spalletti, ma è stato Dzeko a fotografare meglio di tutti la situazione: “Giocando così non vinciamo il derby”. Senza giri di parole, il bosniaco ha parlato da leader di questa squadra. La trasformazione rispetto allo scorso anno è sotto gli occhi di tutti. Contro il Pescara ha siglato due gol da bomber di razza, due gol da attaccante di area di rigore, due gol sporchi, di cinismo e cattiveria, tutto ciò che fino a due mesi fa era mancato. L'anno scorso non avrebbe mai fatto questi due gol, magari non riuscendo nemmeno a prendere la porta. La fiducia che ha ora gli consente di essere l'uomo in più, gli consente di essere lui a trascinare la squadra. È lui a dare punti a grappoli ai giallorossi. Ha conquistato prima i compagni, il mister, poi l'ambiente a suon di gol ed è ormai consuetudine sentire qualche coro per lui. Lui ringrazia e segna, tenendo la Roma a galla.