La spada di Damocle con cui inizia la stagione è una nuova sfida per Pinto e Mourinho
La stagione si può dire ufficialmente iniziata con la stesura del calendario (LA SERIE A 2023/24). Inutile dire che tanto prima o poi bisogna incontrarle tutte perché il fattore tempo è fondamentale in quasi tutte le circostanze della nostra vita. Così lo sarà, dunque, anche per la Roma. La squadra giallorossa sa già, calendari alla mano, che se vorrà arrivare fino in fondo in Europa e in Serie A, mai come questa stagione, dovrà vendere cara la pelle.
La stagione dei giallorossi è terminata con l'amara sconfitta in finale di Europa League e, già dal fischio finale, Mourinho e i suoi hanno lanciato una nuova sfida, quella di vincere la competizione nella prossima stagione. Una volontà che non deve essere minata già a luglio, perché come già scritto in un nostro approfondimento (IL CALENDARIO INCROCIATO SERIE A/EUROPA LEAGUE), qualora la Roma raggiungesse le semifinali, si troverebbe a giocarsi l'eventuale finale dovendo affrontare Napoli, semifinalista, Juventus, semifinalista e Atalanta. Un'impresa ardua, specie se il parametro di riferimento è la condizione, tra infortunati e stato di forma, in cui i giallorossi sono arrivati alla finale di Budapest.
In più c'è il discorso detto e ridetto da Mourinho nella passata stagione sulla difficoltà della Roma di affrontare il doppio impegno campionato/coppa europea, con la Coppa Italia sacrificata immediatamente. Discorso che non vale solo per la Roma, ma che è valso per tutte le altre squadre. Basti vedere come Inter, Milan, ma anche il Napoli abbiano abbassato notevolmente la loro media punti dagli ottavi di finale di Champions in poi, oppure a squadre come la Lazio che per arrivare in Champions si son fatte eliminare dalla Conference League.
Si può quindi dire che il calendario ha dato delle notevoli indicazioni a Tiago Pinto dal punto di vista del mercato. Un mercato già complicato di suo, visti i paletti imposti dalla UEFA, un mercato dove è sfumato il colpo Frattesi ovvero il giocatore che piaceva più di tutti al GM romanista.
Chi sicuramente avrà passato la giornata a studiare tutto nel minimo dettaglio è José Mourinho. Già nella passata stagione abbiamo apprezzato come lo Special One si sia dimostrato un vero stratega nel pianificare la stagione, tra partite "sacrificate/sacrificabili" e partite in cui, dovendo portare a casa il risultato, la Roma ha quasi sempre risposto presente.
Va anche detto che la Roma ha dei periodi, soprattutto quello iniziale, in cui dovrà incamerare più punti possibili in campionato. Di fatto, però sulla stagione peserà quella spada di Damocle di cui abbiamo scritto sopra perché, a meno di sorteggi abbastanza benevoli, ogni punto lasciato per strada in campionato peserà il doppio. Questo, ovviamente, in prospettiva quarto posto e raggiungimento della finale di Dublino. A priori è logico fare il ragionamento in prospettiva del miglior risultato possibile (anche se non si è ipotizzato lo scudetto), poi sarà il campo a far, eventualmente, rivedere la strategia dell'impiego delle forze a Mourinho o nella scelta peggiore, se concentrare la forze in un obiettivo a discapito di un altro.