La Roma di Mourinho nel bene e nel male

12.09.2022 11:14 di Luca d'Alessandro Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
La Roma di Mourinho nel bene e nel male

Dalle domande, ripetute più volte sia a Mourinho che a Tiago Pinto, su una Roma in lotta per lo scudetto ai campanelli d'allarme dopo le sconfitte contro l'Udinese e il Ludogorets. Solita mancanza di equilibrio mediatico e della piazza. Nulla di nuovo. Un po' come i vari detrattori di Mourinho, colpevole di non dare alla squadra un bel gioco, che escono fuori in periodi del genere. Tutto come da copione. Il discorso è piuttosto semplice: la Roma è questa, o meglio, questa è l'impronta che ha dato lo Special One alla sua squadra. Nel bene e nel male. Anche perché aspettarsi che Mourinho cambi dopo 26 titoli vinti in carriera è utopia, perché mai dovrebbe farlo visto che i risultati sono dalla sua parte. La sconfitta contro il Ludogorets non è paragonabile a quella contro il Bodø (e sappiamo tutti come sia finita quella Conference League). Pesa di più perché arriva dopo i 4 gol subiti a Udine. La gara contro l'Empoli, paradossalmente cade a fagiolo, specie perché, nella scorsa stagione, si sono visti, probabilmente, i migliori 45' giocati dalla Roma, con 4 reti segnate in appena 13'

Mourinho ha trasmesso alla Roma il senso di gruppo, la voglia di lottare fino alla fine, ha trasmesso la giusta malizia puntando, come giusto che sia, su quello che pensa sia necessario per portare a casa il risultato. Questione di filosofie calcistiche, c'è chi pensa che a forza di giocare bene il risultato venga di conseguenza, chi punta solo al risultato, l'importante è solo quello. 



Che poi per gioco, spesso si ha in mente quello che può essere il Tiki-Taka del Barcellona (per molti ritenuto noioso), il Sarriball e altri esempi. Specie nel calcio attuale fatto di statistiche, in cui se non rischi la manovra dal basso sei fuori moda, vedere una Roma che si affida spesso al lancio lungo, in un certo senso stona. Anche questo però è un modo di giocare e per farlo hai bisogno di giocatori specifici, ma che in questo momento stanno mancando alla squadra e alcuni non stanno rendendo. Inutile fare i nomi che tanto si conoscono. 

"Meglio perdere una partita 4-0 che quattro 1-0" ha detto Mourinho dopo Udine. Tra fautori, allarmisti, detrattori, l'importante è fermare la striscia negativa arrivata già a 2. Poi nel più delle volte bene e quando capita male, la Roma è di Mou ha questo tipo di caratteristiche