La classe cristallina di Pjanic non può non attrarre gli amanti del calcio. Bene anche Stekelenburg e Piris

La Roma inizia a prenderci gusto: battendo l’Atalanta arriva la qualificazione ai quarti di Coppa Italia e la quinta vittoria consecutiva tra campionato e Coppa. In queste cinque gare i giallorossi hanno realizzato 13 gol, subendone appena tre. Numeri impressionanti che, seppur limitati ad un breve periodo di tempo, danno l’idea della crescita della squadra. Una crescita soprattutto mentale: con i risultati che iniziano ad arrivare, aumenta ovviamente la consapevolezza nei propri mezzi da parte dei giocatori, quella fiducia nel progetto che sembrava mancare fino a qualche tempo fa. Vincere aiuta a vincere, si dice: sicuramente aiuta a creare un ambiente più tranquillo, più sereno, nel quale lavorare meglio. Ieri la Roma ha controllato la partita, rischiando pochissimo e capitalizzando al massimo le occasione create. Da sottolineare la prestazione di Stekelenburg, reduce da un periodo negativo e protagonista di due parate fondamentali nella ripresa. Bene anche Piris: è giusto evidenziare quando il paraguaiano commette degli errori ma anche, come ieri, quando gioca un’ottima partita, andando a sfiorare anche il gol nel primo tempo.
Positivo l’esordio di Romagnoli, che mostra una personalità già da veterano, mentre a centrocampo De Rossi va a sprazzi. Bradley è invece tra gli uomini più sottovalutati della rosa: da quando è entrato in pianta stabile negli undici titolari, la Roma soffre di meno ed è più equilibrata. L’americano è un po’ impreciso in fase offensiva ma fa tantissimo movimento senza palla e lotta su ogni pallone, imponendosi tra gli uomini chiave del centrocampo giallorosso. Centrocampo che ieri è stato completamente affidato ai piedi di Miralem Pjanic. Con il bosniaco è facilissimo essere retorici e ridondanti ma la classe cristallina di cui dispone non può non attrarre gli amanti del calcio (e infatti di estimatori ne ha parecchi). Così e così la prova di Lopez, tenuto in naftalina per parecchie settimane, mentre purtroppo Osvaldo ha alzato il gomito e si è fatto cacciare dal direttore di gara, lasciando inutilmente la squadra in dieci quando già i capitolini stavano conducendo per 3-0.
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