L'importanza di vincere
La tanto vituperata Roma di José Mourinho è a 180 minuti da una finale europea. Contro il Leicester, però, i giallorossi si giocano qualcosa di più importante della coppa. Si giocano una fetta del proprio futuro. Letta così, sembra un’affermazione apocalittica o, in pieno stile romano, esagerata. In realtà, la posta in gioco è più alta della coppa stessa. Si tratta del dna della squadra, della mentalità di tutto l’ambiente. Un ambiente spesso isterico a causa delle mancate vittorie. Il nervosismo e le tensioni bruciano sotto la cenere per esplodere sempre nei momenti di difficoltà, proprio a causa del fatto che a Roma non si vince nulla dal 2008.
Più passa il tempo e più questo incide nella Roma e in tutto l’ambiente. Un pesante macigno da cui è possibile liberarsi solo vincendo. Per vincere, bisogna liberarsi del macigno creato dalle mancate vittorie. Un circolo vizioso che la Conference League potrebbe spezzare. Resta da superare l’ostacolo Leicester e non è poco. Infine, l’eventuale finale. Poi – si spera – la liberazione da un macigno che sta soffocando le ambizioni della Roma.
Per vincere, servirà il massimo apporto da tutti - e questo è scontato - ma soprattutto dai leader della squadra, da chi ha più qualità e più esperienza perché servirà una gran prova contro gli inglesi, sia di testa e sia sotto il profilo tecnico, focalizzando tutte le energie sull'obiettivo più importante: la Conference League.