Il futuro si giocherà in mezzo al campo

19.02.2022 14:20 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Il futuro si giocherà in mezzo al campo

Siamo nella fase dell’anno in cui la classifica non è confortante e ci si ripete, forse con un po’ di stanchezza, che la speranza è tutta sulla Conference League, come l’anno scorso accaduto con l’Europa League.
Nonostante l’atmosfera funerea che imperversa sulla Roma, la classifica è tutto sommato triste ma non troppo, con tante squadre raccolte in pochi punti.  Stiamo per entrare nella fase calda della stagione, quella dei punti che pesano più rispetto a settembre e la tensione inizia a salire. Poi, si chiuderà la prima stagione tardata Mourinho, prima della paventata rivoluzione di cui si legge a più riprese su diverse fonti di informazioni.

RIVOLUZIONE – Cosa significa, però, rivoluzione? Cambieranno 20 giocatori? Difficile. Già cambiare 3-4 titolari (più un tot di riserve) sarebbe un bel colpo e, al di là di qualche situazione specifica, l’intervento massiccio sarà effettuato a centrocampo.
Vero è che spesso parliamo di scarso cinismo della squadra, delle troppe occasioni sprecate o di una linea difensiva che, a volte (ma meno di quanto si possa pensare) dimostra una preoccupante fragilità.

IL FULCRO DEL GIOCO - Tutto, però, parte dal centrocampo ed è lì che si annidano i problemi principali che poi formano un gap così grande con le prime della classe.
Prendiamo l’Inter che, lì in mezzo, può mettere Brozovic a fare gioco, Çalhanoğlu a dare tanta qualità e un Barella in esorbitante crescita a garantire quantità, intelligenza ma anche qualità. Il Milan ha Kessiè e Tonali mentre il Napoli risponde con le geometrie di Fabian e la forza Anguissa.
Potremmo ricordare il centrocampo che ha scritto una bella pagina di storia, eliminando il Barcellona vincendo 3-0 all'Olimpico: Strootman, De Rossi, Nainggolan. La mediana che, invece, ha conquistato le 10 vittorie consecutive con Rudi Garcia era formata da Pjanic, De Rossi e il miglior Strootman visto in Italia. Senza scomodare la coppia Emerson-Tommasi, quella dell’ultimo scudetto giallorosso.
La partita si vince lì, in mezzo al campo. Lo sa bene Mourinho che, appena sbarcato a Roma, aveva chiesto Xhaka e che almeno ha avuto Oliveira a gennaio. La Roma del futuro passerà dal prossimo centrocampo.