Identità è libertà

01.08.2017 15:55 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Identità è libertà
Vocegiallorossa.it

Squadra compatta, gioco verticale, scambi stretti. Dagli Stati Uniti torna una Roma che, allenamento, dopo allenamento, giorno dopo giorno, sta cercando di costruirsi una sua identità. Dopotutto, la scelta di Eusebio Di Francesco aveva proprio questa finalità e dal primo momento il tecnico ha cominciato a lavorare su un sistema di gioco che non è solo un modulo, tra l’altro inflazionato come il 4-3-3, ma un modo di stare in campo che, si spera al più presto possibile, diventerà pienamente riconoscibile a prescindere da chi lo mette in pratica. Per questo Monchi sta lavorando anche e soprattutto per permettere a Di Francesco di disporre di due giocatori per ruolo, visti i tanti impegni che la Roma dovrà affrontare in stagione; molte delle cosiddette alternative hanno avuto modo di farsi vedere in queste prime amichevoli e la sensazione è che, almeno dal centrocampo in su (pur con la falla, ancora da sanare, dell’esterno destro titolare, come già detto chiave di volta dell’intera sessione di calciomercato), i giallorossi avranno sempre e comunque una formazione credibile per molte delle gare che si disputeranno. Dipendere da meno giocatori significa essere più liberi nella buona e nella cattiva sorte, quando ci sarà da scegliere e quando invece bisognerà fare di necessità virtù tra squalifiche e infortuni.

Al ritorno in Italia proseguirà il lavoro su questo doppio binario sul quale il treno giallorosso viaggia in direzione Bergamo; in mezzo, un paio di fermate in Andalusia e Galizia per cementare ancora di più la propria identità. “Non pretendo che non si sbagli nulla, ma che si sbagli meno rispetto al match precedente”: i carichi di lavoro hanno fatto sì che contro la Juventus si sia sbagliato un po’ di più rispetto alla partita contro il Tottenham e questo è ulteriore sintomo, accentuato dalle sostituzioni del secondo tempo che hanno migliorato la situazione, del bisogno di undici giocatori sempre al top per sbagliare il meno possibile, quando non ci sarà in palio un trofeo estivo ma molto di più.