Bojan confusionario, male Lamela, un grande Stekelenburg salva la Roma

Nato a Roma il 7 febbraio 1973, nel 2000 inizia a collaborare con Eurosport. Nel 2003 contribuisce alla nascita di Sportitalia di cui diventa dal 2006 responsabile della redazione romana e inviato per la Nazionale di calcio
31.01.2012 00:00 di  Marco Terrenato   vedi letture
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L’occasione era ghiotta per avvicinare la zona Champions, con le contemporanee sconfitte di Udinese e Inter. La Roma però non l’ha colta e il pareggio casalingo con il Bologna è quasi più difficile da digerire, della battuta d’arresto con la Juve in Coppa Italia.

Luis Enrique aveva predetto una reazione, augurabile dopo una settimana tribolata anche per la cena incriminata, ma i giallorossi hanno addirittura rischiato di perdere contro un Bologna completamente trasformato rispetto a quello dominato al Dall’Ara a fine anno.

Il tecnico asturiano si è affidato agli stessi undici che avevano travolto il Cesena e per poco, a inizio match Totti non sbloccava la gara come sabato scorso, ma si è trattato di un fuoco di paglia con un primo tempo della Roma lento e impacciato, al di sotto delle aspettative.

Deludente anche la prova di Lamela, atteso anche lui al riscatto, ma quasi mai nel vivo del gioco.

Meglio sicuramente la ripresa, seppur con molti brividi. Di Vaio ha vinto nettamente il duello con Juan e solo un grande Stekelemburg, ha impedito la doppietta al bomber rossoblù.

La Roma, sotto di un gol, ha reagito con veemenza trovando il pari con la splendida punizione di Pjanic e sfiorando il sorpasso con Bojan, apparso però molto confusionario, e Simplicio.

Troppo poco per meritarsi la vittoria contro la squadra di Pioli che ha imparato bene la lezione, infoltendo il centrocampo e mettendo pressione sui portatori di palla giallorossi, da Gago a Pjanic, allo stesso Totti, più impreciso del solito.

Alla lunga stanno pesando le assenze di Burdisso e soprattutto De Rossi e Osvaldo. Luis Enrique vuole sfoltire la rosa, ma l’impressione e che questa Roma stia pagando il fatto di dover puntare sempre sugli stessi giocatori, non tanto dal punto di vista fisico, quanto sul piano mentale.

La risposta è dietro l’angolo, con altre tre gare in pochi giorni. mercoledì a Cagliari, sabato in casa con l’Inter e poi lo spezzone di recupero con il Catania.

Servono prestazioni migliori e punti importanti, per rimanere agganciati al gruppo di vertice e non rendere anonima una stagione in cui sono sfumati già gli obiettivi Europa League e Coppa Italia.