Bocciatura per Dzeko, mix esplosivo a centrocampo
Si chiude senza grosse sorprese la stagione della Roma. Il Napoli travolge il Frosinone, e si sapeva, mentre i giallorossi demoliscono il Milan, e questo si sapeva un po' meno. Che ci fosse differenza tra le due squadre era evidente ma a San Siro non si è quasi mai visto un divario così ampio tra i capitolini e i milanesi. La banda di Spalletti ha fatto il suo dovere, ha dominato e vinto con merito, senza cali di concentrazione anche quando le notizie dal San Paolo parlavano di un Napoli padrone del campo. Questo era il segnale che cercava il tecnico di Certaldo per fare un passettino in avanti sul piano della mentalità. Ora, parole del mister, servirà un passo in avanti sul piano della personalità. Ecco perché Manolas deve rimanere, Rüdiger deve rimanere, Strootman deve rimanere e Nainggolan deve rimanere. Pjanic, clausola permettendo, ha fatto un notevole passo in avanti quest'anno. Non ha lo stesso carattere di Strootman o Nainggolan ma sopperisce con una classe cristallina e una classe fuori dalla media. Molto probabilmente andrà via Edin Dzeko: Spalletti l'ha prima coccolato, poi spronato e infine scaricato: “Serve uno come Dzeko. Se non sarà lui, sarà un altro con le sue caratteristiche”, le parole del mister a fine gara.
CENTROCAMPO – La Roma di San Siro ha mostrato la potenzialità del centrocampo giallorosso. De Rossi, Strootman, Nainggolan e Pjanic in campo contemporaneamente hanno smontato il fragile reparto mediano rossonero. L'esperienza di De Rossi, la ferocia di Strootman, la grinta di Nainggolan, la qualità di Pjanic. Un mix esplosivo, potenzialmente letale. Al posto di Keita può subentrare Paredes (cessioni permettendo). Da valutare le posizioni di Vainqueur e Iago Falque, non indispensabili.
RIMPIANTI – Alzi la mano chi, dopo la conferenza stampa di Garcia pre Roma-Palermo non ha temuto che questa sarebbe stata una stagione di rimpianti. Così è stato eppure sarebbe bastato cambiare anche solo a Natale per arrivare molto probabilmente in seconda posizione. La società ha sbagliato a tentennare e ad aspettare quando ormai era troppo tardi.