Avanti il prossimo
Neanche col VAR. Partiamo dalla fine. Il contatto Marega-Schick c'è, nella Champions League del 2019 non è ammissibile che l'episodio non venga fischiato (neanche l'on field review). Errore gravissimo. Aiutati che il VAR ti aiuta, perché questo è l'ultimo dell'ennesima serata triste, di una stagione fin qui pessima. 7-1 dalla Fiorentina in Coppa Italia, fuori agli ottavi di Champions contro il Porto, praticamente mai in zona Champions in Serie A. Cosa serve ancora per dare un segnale forte alla sfera tecnica? La confusione tattica è abbastanza evidente, formazioni con giocatori diversi, moduli tattici provati, cambiati, senza mai avere un buon canovaccio. A Oporto Di Francesco ha riproposto quella difesa a 3 che lo ha consegnato nella Storia del club con la vittoria contro il Barcellona. Da quella gara, specie questa stagione, il modulo della "paura" e del non gioco. Vedi Milan-Roma, vedi Porto-Roma. All'aspetto tattico, va aggiunto quello fisico: De Rossi, Pellegrini, Marcano. In tre non hanno chiuso la gara per motivi muscolari. Perotti, Shick, Karsdorp rientranti, Pastore e Ünder a casa.
Si allenano male, poco, o tutti e due? I gol subiti, è vero, arrivano dagli errori dei singoli: Manolas, Karsdorp, Florenzi. Così come quelli sotto porta di Dzeko. Nonostante tutto, la squadra avrebbe dovuto avere il match point, quel sacrosanto rigore. "Vergognoso" come dice proprio il greco, non concederlo. Tanta rabbia, un po' per tutto. Quello che è stato, ma soprattutto quello che poteva essere e che non è stato. La domanda adesso però è che succederà? Il momento decisivo è passato. La doppia botta derby-Porto ha portato a una scossa: Di Francesco è stato esonerato. Resta un finale di stagione con una qualificazione Champions da tentare di ottenere. Sembrava un qualcosa di scontato a inizio stagione. Lunedì c'è l'Empoli, diventata la gara più importante dell'anno. Così come lo saranno tutte da qui all'ultima di campionato. Avanti il prossimo. "Conta solo la Roma".