A Firenze Andreazzoli ha azzeccato tutto
Un pizzico di fortuna, un po' di coraggio, una ritrovata compattezza. Il tutto condito dal colpo al 92esimo di Osvaldo. Così la Roma di Andreazzoli ha sbancato Firenze, per la seconda volta in stagione, dopo quella in Coppa Italia, ritrovandosi con inattesa solidità al quinto posto e in Europa, con la Fiorentina a -3 e l'utopia Champions, semmai, ancora viva.
Ancora l’1-0 contro l’amico (arrabbiato) Montella, terzo successo consecutivo in trasferta, il più sofferto e il meno meritato, ma in fondo anche in questo modo si costruiscono i successi.
E la Roma lo ha ottenuto grazie al quarto centro di fila di Osvaldo, 16esimo in campionato. L’italo-argentino, sponsorizzato per una conferma anche da capitan Totti, questa volta senza dubbi, ha fatto pace con i tifosi romanisti, gli oltre due mila arrivati al franchi.
La sua zuccata vincente ha proiettato i giallorossi verso orizzonti inaspettati, un po’ anche merito dei riflessi dei due portieri di riserva, prima Lobont poi, dopo l’infortunio del rumeno, Goicoechea, ormai desaparecido dall'addio di Zeman.
Andreazzoli, infastidito dalle continue voci su un’imminente approdo di Allegri in panchina, ha azzeccato tutto, anche gli inserimenti in corsa di Pjanic e Marquinhos e soprattutto, dopo aver confermato il 4-2-3-1, il ritorno alla difesa a tre nel momento di maggiore sofferenza. L’unica pecca della Roma il non aver sfruttato le tante ripartenze, mancando sempre l'ultimo passaggio decisivo.
Al resto hanno pensato i legni di Jovetic e dello scatenato ex Pizarro, cancellati all'ultimo sospiro da Osvaldo e così una Roma tutto cuore, a tre turni dalla fine, si è riscoperta grande. Ora c'è subito il Chievo all'Olimpico, poi domenica il Milan e infine il Napoli. “Lasciateci vincere in pace”, ha urlato Andreazzoli, che, a prescindere dalle scelte societarie, crede molto in questo sprint finale di campionato.
Evidentemente il derby-verità di Coppa Italia può attendere tranquillo.