Roma-Hellas Verona 2-1- Da Zero a Dieci - L'aggressività di Ibanez, Dzeko unica via di uscita e l'intensità di Veretout
0 - Aleksandar Kolarov non ha realizzato alcun passaggio chiave: una rarità assoluta, dovuta ovviamente alla sua presenza nel terzetto difensivo e non come esterno.
1 - Passo indietro per Bruno Peres, che realizza solamente un cross in tutta la partita.
2 - Dopo oltre un girone torna a realizzare un assist “vero” Leonardo Spinazzola: il precedente era stato contro il Napoli all’Olimpico, in mezzo l’autogol procurato sul campo del Genoa.
3 - Anche in una partita negativa, culminata con la sostituzione nel primo blocco, Lorenzo Pellegrini riesce comunque a mettere a segno tre passaggi chiave, migliore della Roma con Džeko e Spinazzola.
4 - Il gol, il quarto in campionato, è la cosa meno appariscente della prestazione di Jordan Veretout, praticamente l’unico in grado di mantenere lo stesso livello di intensità del Verona, rimanendo in partita per oltre cento minuti contando i due recuperi.
5 - Tanta aggressività, ma poche scorrettezze per il Verona, che in 90 minuti commette appena 5 falli.
6 - Sei i tiri effettuati da Henrikh Mkhitaryan, nessuno più di lui nell’arco dell’intera gara. Sei anche i tackle vinti dall’armeno, anche in questo caso primatista: presente anche in fase di non possesso.
7 - Sette i cartellini gialli mostrati ai giocatori da Maresca, che ha avuto molto da fare, insieme ad assistenti e VAR, tra rigori dati e presunti tali.
8 - Otto intercetti effettuati da Roger Ibanez, segno di una aggressività necessaria per giocare a tre in difesa.
9 - Terzo gol post-sosta di Edin Džeko, che diventa il miglior marcatore straniero della storia della Roma e però delude sul piano della prestazione, pur con l’attenuante di essere stato praticamente l’unica soluzione di uscita dall’aggressione continua degli uomini di Juric.
10 - Una differenza di 10 tiri con i propri avversari - 14 a 4 - ha generato una differenza di un solo gol nel punteggio. Se non si corre più degli avversari, almeno si devono finalizzare meglio le occasioni che possono lasciare.