Roma-Sassuolo 2-1 - Cosa dicono gli xG - Mourinho ha ragione: potevano vincere entrambe. Crollo difensivo nel secondo tempo. GRAFICA!
Negli ultimi anni è stato sviluppato un nuovo tipo di dato che può aiutare ad analizzare ciò che è successo nelle partite di calcio e il rendimento delle squadre. Si tratta del dato degli Expected Goals, vale a dire un numero che quantifica, in media, i gol che si segnano in una partita dai tiri che si prendono durante la gara. Un numero non indiscutibile, in quanto sono stati sviluppati diversi modelli che danno dei risultati diversi (anche se tendenzialmente simili), e al quale non si può ridurre l’intero andamento di un match, ma che può aiutare a dare contezza di determinate situazioni in modo più freddo. Ecco l’analisi di Roma-Sassuolo, con i dati di understat.com.
PRIMO TEMPO (QUASI) COME SI DEVE - Nel primo tempo, la Roma ha fatto la partita che doveva fare. Il Sassuolo si era già dimostrato preparato e organizzato, ma i giallorossi erano stati bravi a opporsi, lasciando appena 0,13 xG nei primi 45 minuti: anche occasioni come il tentativo di piazzato di Berardi non risultavano di grande pericolosità per le statistiche, così come il gol annullato che, essendo un’azione irregolare, non rientra nel conteggio. Davanti, più energia che idee, con comunque due grandi occasioni create: quella sprecata da Abraham sul pallone verticale di Karsdorp - 0,35 xG - e quella convertita da Cristante sul furbo assist di Pellegrini, da 0,43 xG. 0,95 il conto a fine primo tempo, che più o meno legittima il vantaggio di 1-0 dei giallorossi.
SECONDO TEMPO, INIZIO DA INCUBO - La ripresa, però, si apre con un dominio neroverde, sia su piano del gioco che di quello delle occasioni. Dal fischio iniziale al minuto 57, quindi in appena 12 giri di orologio, gli ospiti arrivano a 1,22 xG, creando in questo lasso di tempo due grandi occasioni: il colpo di testa di Ferrari lasciato completamente solo su calcio d’angolo e il gol di Djuricic, che converte un’occasione da 0,64 xG generata da un uno contro uno vinto da Berardi su Vina. In questi 12 minuti la Roma non crea letteralmente nulla.
PUGNO A PUGNO, MA DECIDONO I COLPI - Da lì inizia una sorta di terzo round, in cui è la Roma a dare il primo cazzotto con Abraham, che però da pochi passi coglie il palo buttando 0,64 xG; a darne di più è il Sassuolo, che spreca con Berardi e Boga due occasioni rispettivamente da 0,37 e 0,29 xG. Poi c’è il palo di Traore su un tiro difficile, da 0,03 xG; la metà rispetto a quello convertito da El Shaarawy, che dà la vittoria alla Roma in una partita equilibrata sul piano dei numeri. 2,33 a 2,10 il conteggio finale degli expected goals, che dà ragione a Mourinho quando dice che avrebbe potuto vincere indifferentemente l’una o l’altra squadra.
IL COLPO DEL FARAONE - Il Faraone ha messo a segno il secondo tiro del suo campionato: l’altro l’aveva tentato pochi minuti prima, con un coefficiente xG da 0,08. Ancora nessuna grande occasione capitata sui piedi del faraone
DZEK-ESQUE - Il numero 9 ha sprecato praticamente un altro xG intero, con i suoi due tiri da 0,64 xG e 0,35 xG: il totale del debito è ora di 0,92. L’inglese si conferma però il miglior connettore del campionato: si è portato a 3,8 xGChain (il numero degli xG generati in azioni in cui entra) aggiungendone ben 1,3 e staccando Filip Djuricic, a 2,64. Ricorda qualcuno?
CROLLO DIFENSIVO - Alla fine del primo tempo, la Roma era per distacco la migliore difesa del campionato per xG concessi, appena 1,22: il pessimo secondo tempo l’ha fatta scivolare all’ottavo posto condiviso con l’Udinese a 3,19. Guida il Torino, con 1,81, seguito da Milan e Napoli.