Roma-Manchester United 3-2 - Cosa dicono gli xG - La differenza a livello realizzativo e il fattore Cavani. GRAFICA!

07.05.2021 22:15 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Roma-Manchester United 3-2 - Cosa dicono gli xG - La differenza a livello realizzativo e il fattore Cavani. GRAFICA!

Negli ultimi anni è stato sviluppato un nuovo tipo di dato che può aiutare ad analizzare ciò che è successo nelle partite di calcio e il rendimento delle squadre. Si tratta del dato degli Expected Goals, vale a dire un numero che quantifica, in media, i gol che si segnano in una partita dai tiri che si prendono durante la gara. Un numero non indiscutibile, in quanto sono stati sviluppati diversi modelli che danno dei risultati diversi (anche se tendenzialmente simili), e al quale non si può ridurre l’intero andamento di un match, ma che può aiutare a dare contezza di determinate situazioni in modo più freddo. Ecco l’analisi di Roma-Manchester United, con i dati di infogol.net.

SI POTEVA FARE? - Con i 4,47 xG creati, dato più alto di tutta la sua Europa League, la Roma ha creato più di quanto fece il Manchester United all’andata: i Red Devils si fermarono a 4,25. I giallorossi hanno creato 6 occasioni che hanno superato gli 0,30 xG, due delle quali sono andati sopra la soglia degli 0,40 e due addirittura sopra quella degli 0,60. E solo una di queste è andata a segno, per un totale di 2,38 xG buttati nel cestino in questi frangenti: al gol da 0,44 di Edin Džeko si sommano quello da 0,04 xG di Cristante e quello da 0,06 xG di Zalewski (che per l’UEFA è un autogol, ma che abbiamo a disposizione dal nostro sito di riferimento). Il paradosso di aver segnato con due tiri a bassissima percentuale è la conferma di come, almeno a livello offensivo, la rimonta fosse una cosa possibile.

IL PREZZO DA PAGARE - Ma per produrre quello sforzo davanti, era necessario concedere qualcosa dietro: 2,02 gli xG prodotti dal Manchester United, che ha avuto a sua volta 4 occasioni da 0,32 xG in su. Tiri magari non facilissimi come quelli della Roma, ma comunque non complessi, da cui i Red Devils hanno tirato fuori i due gol che hanno cementato la loro qualificazione, con una solidità a livello realizzativo che ha fatto la differenza.

IL FATTORE CAVANI - La differenza del doppio confronto l’ha fatta Edinson Cavani, con le sue quattro reti spalmate nelle due partite. In quella di ritorno, il Matador ha segnato due gol da 1,32 xG spalmati su 4 tiri, un dato estremamente positivo perché coniuga la capacità di procurarsi tiri importanti a quella di convertirli in rete. Nella gara di andata gli stessi due gol sono arrivati da 1,88, un dato simile a quello dell’Olimpico perché annacquato da tiri a più basso valore di xG, con comunque 3 conclusioni oltre la soglia degli 0,30. Un fattore determinante e non certo per caso.