Cambio Campo - Pakkanen: "So che il campo è rovinato, sarebbe un vantaggio per l'HJK. Non capita tutti i giorni di giocare contro un club così importante"
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è il giornalista finlandese Mitri Pakkanen, con il quale abbiamo parlato di Roma-HJK Helsinki.
L’Helsinki non è molto conosciuto in Italia, puoi raccontarci qualcosa sul club e sulla sua tifoseria?
“L’Helsinki è il club più importante della Finlandia, è un club con una grande tradizione e ha vinto tanto. Non è la prima volta che gioca contro una squadra italiana, nella stagione 1989-90 ha affrontato il Milan di Sacchi, perdendo all’andata e al ritorno. L’HJK è sicuramente il club finlandese più conosciuto. La tifoseria è molto calda, per lo standard finlandese. I tifosi sono molto attivi e presenti, vanno in tanti in trasferta. Non è una tifoseria violenta, ma tiene molto alla squadra”.
Che tipo di calcio gioca l’Helsinki e quali sono i giocatori chiave?
“Koskela in questa stagione ha quasi sempre giocato con la difesa a tre. In Finlandia l’Helsinki è la squadra da battere e le avversarie giocano sempre una partita difensiva. L’HJK è abituato a fare la partita e tenere il possesso del pallone, a volte gli avversari si chiudono talmente tanto che si fa fatica a trovare spazi. Il portiere Conor Hazard è sicuramente molto importante e contro la Roma lo dovrà essere ancora di più. Dalle sue parate dipenderà molto. Jukka Raitala è fondamentale, è un mancino che gioca anche in nazionale. È un giocatore di esperienza".
Pensi che l’Helsinki avrà lo stesso approccio contro la Roma? Come si affronteranno le due squadre?
“La difesa a tre dell’Helsinki diventerà una difesa a cinque, gli esterni resteranno molto bassi. Ovviamente l’HJK arriverà all’Olimpico per fare una partita difensiva e provare a colpire in contropiede, in velocità. È una situazione particolare, perché come ho già detto loro sono abituati a fare la partita, non ad aspettare. Dovranno fare una partita totalmente diversa da come sono abituati, per loro sarà un problema. Proveranno sicuramente a limitare gli spazi per gli attaccanti della Roma. La squadra di Mourinho ama giocare nello stretto e l’Helsinki lo sa, l’obiettivo è provare a chiudere gli spazi centrali. I tre davanti sono una grande preoccupazione, se trovano gli spazi giusti possono diventare pericolosissimi. Per i difensori sarà una partita molto complicata”.
Qual è l’obiettivo dell’Helsinki in Europa League per questa stagione?
“L’obiettivo principale è sempre la vittoria del campionato, che poi permette di giocarsi i preliminari di Champions. Per l’Europa League non sono stati posti obiettivi, ogni punto che arriverà sarà una gioia. Il girone è molto complicato, c’è la Roma – che è un club fortissimo – ma anche Betis e Ludogorets, che sono molto forti. L’approccio è quello di provare a dare tutto e vedere quello che accadrà. Superare i gironi sarebbe un risultato incredibile, ma chiaramente non è un obiettivo. Nella partita d’esordio contro il Betis è stata giocata una buona partita, l’HJK ha perso 2-0 ma ha giocato bene. In ogni partita si proverà a dare tutto”.
L’Helsinki gioca su un campo sintetico, con cui la Roma non ha un buon rapporto dopo le partite della passata stagione contro il Bodø/Glimt. L’HJK invece è abituato a giocare su un campo di terra? È preoccupato per questo campo diverso?
“In Finlandia ci sono sia campi sintetici sia campi di terra. Esiste questa polemica sulla differenza dei campi anche in Finlandia, se ne parla parecchio. Nello specifico, però, non si è parlato di questa problematica per la partita contro la Roma. Da come so, il campo dell’Olimpico è parecchio rovinato e questo può essere un vantaggio per l’HJK. In Finlandia i campi di terra sono spesso rovinati, in particolare in estate quando si giocano tante partite”.
Le forze in campo sembrano essere molto diverse, quali motivazioni ha l’Helsinki per la partita? Quanto è emozionante per l’allenatore, i giocatori e i tifosi giocare una partita contro un club come la Roma in uno stadio così importante?
“Per i tifosi è come una festa, non capita tutti i giorni di giocare contro una squadra come la Roma. Per l’allenatore e i giocatori c’è preoccupazione, ma anche emozione. Poi è sicuramente un’opportunità. Koskela non ha mai nascosto che in futuro vuole allenare anche all’estero, fare bene contro la Roma è sicuramente un’opportunità per mettersi in mostra. La stessa cosa vale per i giocatori. Se fanno bene possono farsi notare, come ad esempio Solbakken, che l’anno scorso ha fatto molto bene con il Bodø/Glimt e ora è cercato da diversi club, tra cui anche la Roma. È una partita importante per le carriere dell’allenatore e dei giocatori”.
Quale giocatore della Roma può creare più pericoli all’Helsinki?
“Penso Abraham, se gioca. È un attaccante molto forte, difficile da contenere. Anche quando quando sembra non essere in partita, può fare un gol improvvisamente. Poi ce ne sono tanti, Dybala, Zaniolo, Pellegrini. Quelli davanti sono tutti davvero forti, ci sono anche Shomurodov e Belotti, non sarà semplice per i difensori dell’Helsinki”.