Cambio Campo - Sorio: "Il Chievo prova sempre ad aggredire l'avversario, ma in difesa concede molto. Le cessioni di gennaio hanno indebolito la squadra"

08.02.2019 15:00 di Simone Valdarchi Twitter:    vedi letture
Fonte: Intervista a cura di Simone Valdarchi
Cambio Campo - Sorio: "Il Chievo prova sempre ad aggredire l'avversario, ma in difesa concede molto. Le cessioni di gennaio hanno indebolito la squadra"
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L'ospite di oggi è Matteo Sorio, giornalista del Corriere di Verona, con il quale abbiamo parlato di Chievo-Roma.

Dalla gara di andata ad oggi il Chievo è cambiato molto, con due passaggi di consegna in panchina. Oltre alle difficoltà della Roma nel gestire il risultato, cosa avevano messo in campo i gialloblù per compiere quella rimonta?
“Oltre alle disattenzioni giallorosse, il Chievo all'epoca stava cominciando a trovare alcuni meccanismi offensivi che poi si è portato dietro nel corso di tutta la stagione, nonostante i cambi in panchina. Ricordo una buona prestazione di Stepinski, Birsa e Giaccherini. Al livello difensivo, in quel periodo il Chievo era una squadra spesso sbilanciata, in grado però di impensierire le retroguardie avversarie con facilità. Anche il modulo incideva, con l'utilizzo contemporaneo di due trequartisti, Birsa e Giaccherini, alle spalle dell'unica punta. Questo garantiva qualità alle giocate nella metà campo avversaria, grazie a due calciatori con grandi doti di rifinitura”.



A gennaio il Chievo si è mosso molto sul mercato, cedendo anche giocatori importanti come lo stesso Birsa. Una cessione del genere è il segnale di una società che non crede più nella salvezza?
“Diciamo che il mercato invernale del Chievo doveva tenersi in equilibrio su due fronti: quello economico, con la necessità di fare cassa e quello tecnico. Birsa è andato via nel suo momento peggiore dal punto di vista del rendimento, ultimamente obiettivamente non stava incidendo come in passato. Oltre a questo, Di Carlo ha cominciato ad utilizzare un nuovo modulo che prevede l'utilizzo di un solo trequartista e la figura di riferimento è Giaccherini, quindi lo sloveno non era più un titolare fisso. Un'altra cessione significativa è stata quella di Radovanović, lo stacanovista del Chievo, il giocatore che negli ultimi quattro anni aveva raccolto più presenze, intorno a lui si muoveva il resto della squadra, dava equilibrio giocando davanti alla difesa. La decisione di venderlo è stata dettata dall'esigenza economica, con il Genoa che ha offerto 4 milioni di euro per lui. Inoltre, pare che anche il calciatore abbia manifestato l'interesse a cambiare aria. È importante anche l'addio di Cacciatore, che per anni è stato il titolare della fascia destra. C'è stato qualche innesto, ma sono tutti giocatori da verificare. Schelotto non gioca una partita ufficiale dal maggio scorso, anche Dioussé non so quante garanzie possa offrire, giocando in una zona delicata del campo. L'arrivo di Andreolli sicuramente rappresenta un passo in avanti per la difesa, un centrale che offre solidità ed esperienza. La società non vuole assolutamente mollare e proverà in tutti i modi a salvarsi, ma la sensazione che l'organico sia uscito indebolito dal mercato c'è”.

Andreolli si aggiunge ad un pacchetto difensivo che prevedeva già la presenza di Barba, entrambi ex Roma. Cosa può garantire il primo e come giudica il rendimento fin qui del secondo?
“Barba mi sta piacendo, è un calciatore in grado di tenere bene la posizione in campo e trova spesso l'anticipo, una qualità importante. Fino ad ora è stato utile, nel suo piccolo, giocando sia da centrale che da esterno difensivo. Andreolli ha come vantaggio quello di conoscere bene l'ambiente ed alcuni compagni di squadra, come Sorrentino. Ha esperienza e voglia di fare, considerando il poco spazio trovato nelle scorse stagioni. È un giocatore che a mio avviso avrebbe potuto fare molto di più nella sua carriera”.

Passando alla gara di questa sera, come ha preparato la partita Di Carlo? Il Chievo aggredirà la Roma o la attenderà nella sua metà campo?
“Nelle ultime due partite Di Carlo ha schierato il Chievo con il 3-4-1-2, passando poi alla difesa a 4 nel corso della gara, abbassando Depaoli sulla linea difensiva. Credo che partirà di nuovo con il formato che prevede la difesa a tre. Mi aspetto una squadra che proverà ad aggredire, come fatto in ogni partita fino ad ora, con gli attaccanti che presseranno i portatori di palla della Roma, per mettere in difficoltà la costruzione di manovra avversaria. Cercando sempre di non sbilanciarsi, perché dietro i gialloblù vanno spesso in difficoltà, quindi non si possono permettere di scoprirsi in modo eccessivo”.

In avanti non giocherà Pellissier, c'è un suo sostituto naturale o ci dobbiamo aspettare un cambiamento tattico?
“Il sostituto naturale di Pellissier non c'è. Nessun altro attaccante della rosa del Chievo è in grado di andare così bene nello spazio, suggerendo i passaggi ai compagni. Credo che verrà mantenuto il modulo con due punte, con Stepinski che in questo momento sta facendo molto bene e al suo fianco vedremo chi vincerà il ballottaggio tra Meggiorini e Djordjevic, con il primo in grado di fare il lavoro di pressing che chiede Di Carlo ai suoi attaccanti”.