Il Cile esce dalla Copa America, effetto domino su Sanchez e Bojan

Non è stata la sua Copa America, e l'eliminazione clamorosa di stanotte contro il Venezuela è lì a testimoniare. Alexis Sanchez, Nino Maravilla dell'Udinese, non è riuscito a lasciare il segno nella massima rassegna sudamericana, svolgendo il ruolo di craque non determinante, anche se qualche fiammata l'ha lasciata intravedere. Il gol strepitoso contro l'Uruguay, per esempio, che ha fulminato il Muslera in versione Roque Maspoli (il leggendario portiere dell'Uruguay, protagonista del Maracanazo del 1950) di questa Copa, ma anche l'assist di ieri sera che Humberto Suazo - il goleador senza gol - stava per sbagliare e che solo una deviazione ha mandato a baciare la traversa prima di entrare in rete.
Il Cile si è specchiato troppo di fronte a un Venezuela più pratico, anche se povero dal punto di vista tecnico. Una situazione che Sanchez ha visto più e più volte nei primi anni di Udinese, e che sembrava avesse completamente perso nell'ultima annata bianconera.
In ogni caso, il suo futuro rimane a Barcellona, con la società blaugrana che - finita la Copa America - è pronta a ufficializzarne l'arrivo. Ulteriore riprova è arrivata oggi, perché al primo giorno di lavoro, a Barcellona non è presente Bojan Krkic, attaccante spagnolo che dovrebbe muoversi a mo' di domino, con il suo destino legato a doppio filo a quello di Sanchez: l'addio, destinazione Roma, sarà ufficializzato solamente quando il Nino Maravilla si trasferirà all'ombra della Sagrada Familia. Sembra questione di ore, appunto, e il cileno potrà dimenticarsi della spedizione in Argentina, per giocare con un altro grande deluso della Copa America. Lionel Messi.
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