Rothschild: per rilanciare la Roma azionariato popolare e stadio di proprietà
Un piano da realizzare in cinque anni per rilanciare l’As Roma. E’ quanto prevede il dossier preparato da Rothschild, l’advisor scelto da Unicredit, che avrà il compito di valorizzare il club giallorosso per favorirne la cessione al migliore offerente. L’idea è quella di portare il brand capitolino ai livelli del Liverpool rilanciando il merchandising e promuovendo il marchio su nuovi mercati come la Cina e gli Stati Uniti. In cantiere anche una forma di autofinanziamento in stile Bayern con la partecipazione dei tifosi al capitale sociale. Ma le novità non finiscono qui perché l’altro obiettivo principale è quello di individuare nuovi proventi per le casse romaniste dalla costruzione dello stadio.
L’idea è quella di realizzare un impianto con una capienza di circa 50-60 mila posti con adiacente centro residenziale, realizzato in un’area individuata dal comune (da scartare l’ipotesi Massiimina prevista dal progetto Sensi). I costi dovrebbero aggirarsi intorno ai 200-250 milioni di euro che potrebbero arrivare da costruttori interessati all’affare, da banche e da fondi di azionariato popolare (a cui offrire posti allo stadio) che affiancherebbero i nuovi proprietari del club.
Un piano che ha già suscitato l’interesse del fondo Clessidra che potrebbe avviare a tal fine una joint venture a tre con Unicredit e Angelini. Ma sulla Roma vi sarebbe l’attenzione anche di altri potenziali acquirenti come magnate egiziano Sawiris, il fondo Aabar di Abu Dhabi e Angelucci.