Udinese, Colantuono: "Esonero? Non sarò né il primo né l'ultimo"

13.03.2016 17:53 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Udinese, Colantuono: "Esonero? Non sarò né il primo né l'ultimo"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Colantuono a Sky Sport

“Cosa ci è mancato? L'avversario era di tutto rispetto, nella ripresa abbiamo approcciato in maniera diversa, ci siamo un po' liberati del timore, potevamo anche pareggiarla, peccato per il secondo gol, siamo stati bravi a riaprila, però avevamo di fronte l'avversario più difficile in questo momento. Il mio futuro? Sono serenissimo, poi lo sport lo conosco, può capitare che venga esonerato per dare una scossa all'ambiente, non sarà né il primo né l'ultimo. Nel girone d'andata abbiamo conquistato 24 punti, noi abbiamo le potenzialità per avere una classifica migliore di questa, ma noi siamo partiti per salvarsi e sempre avuto un buon margine di sicurezza dalla zona calda, la seconda parte del girone sarà più alla nostra portata. Dopo Sassuolo e Napoli avremo squadre più abbordabili, possiamo salvarci tranquillamente, ma qui c'è sempre un po' di malumore: I tifosi al fischio finale? Nemmeno li ho visti, sono andato via. In passato ci siamo confrontati con i tifosi, sono tifosi un po' fuori di ogni schema, sono molto tranquilli in genere".

Colantuono a Premium Sport

"La contestazione? Sì, ci sono state queste cose e l'avversario che non era il più agevole da incontrare. Nel primo tempo eravamo intiimoriti dal valore della Roma e dall'ambiente. Ma nel secondo tempo abbiamo fatto una discreta partita, peccato aver preso il secondo gol. L'avversario di oggi ha vinto con tutti meno che col Real Madrid, i ragazzi hanno fatto tutto quello che dovevano. Io lavoro come tutti gli allenatori di questo mondo e sappiamo che la società può prendere decisoni, le rispetterò perché alla famiglia Pozzo mi lega stima e amicizia. Abbiamo sempre dichiarato che volevamo la salvezza, ci siamo complicati la vita ma abbiamo sempre avuto un buon margine dalle ultime tre. Tolte Sassuolo e Napoli abbiamo partite alla nostra portata, con più serenità raggiungeremo l'obiettivo. Il confronto coi tifosi? Non posso dare un giudizio perché non c'ero. Noi andiamo sempre a salutare la gente a fine partita anche dopo le sconfitte, il pubblico a Udine si stacca dagli altri, è molto tranquillo e civile. Abbiamo avuto dei colloqui cordiali, è un momento di nervosismo".

Colantuono alla Rai

"La squadra non ha mai avuto problemi di salvezza. Ho un ottimo rapporto coi Pozzo, grande stima, loro sanno come lavoro. Abbiamo delle difficoltà, così come altre squadre, ma sappiamo come rialzarci. Se sono ancora l'allenatore? Fino a prova contraria sì, ma è giusto che la società rifletta e prenda le sue decisioni. Ci manca qualche punto, sul campo ne abbiamo meritati 35, ma non abbiamo mai rischiato di essere tra le ultime tre della classifica. Ci siamo complicati il percorso in questo girone di ritorno. La contestazione dei tifosi? Non lo so, io sono rientrato subito. Non so cosa sia successo, le immagini le vedo per la prima volta. A fine gara salutiamo sempre i tifosi sotto la curva, è giusto salutarli, non so altro". 

Colantuono a Udinese TV

"Il primo tempo siamo stati contratti, forze intimoriti dall'avversario e dal momento. Nel secondo abbiamo fatto bene, ma il 2 a 0 ci ha un po' compromesso. La Roma e una squadra che viaggia ad altre dimensioni rispetto alle nostre. Non potevamo pensare di affrontarla in una maniera diversa da quella che abbiamo messo in campo tensione e la mancanza di serenità purtroppo le abbiamo sentite. Quando le cose non vanno bene il pallone diventa pesante. Credo che con calma, tranquillità e compattezza potremo ritrovare serenità. L'obiettivo salvezza non è stato mai in discussione. Staremo anche giocando molto male, ma siamo ancora vivi. C'è una aria strana, forse ci si aspettava un altro tipo di campionato. La gente ora deve darci una mano, adesso credo sia più consono rimanere uniti. Il finale sotto la curva non lo giudico perché non c'ero, ma mi sembra una cosa strana. Buttare via una stagione così, a 9 giornate dalla fine, è un peccato".