Spezia, Di Carlo: "Evento storico. La Roma? E' mancato il guizzo"

16.12.2015 17:10 di  Claudio Lollobrigida  Twitter:    vedi letture
Spezia, Di Carlo: "Evento storico. La Roma? E' mancato il guizzo"
Vocegiallorossa.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Di Carlo a Rai Sport a fine partita

"Faccio i complimenti al gruppo perché hanno giocato tutti come dovevano, abbassando il ritmo contro una Roma che ti mette in difficoltà in qualsiasi momento. Abbiamo provato anche a fare gol però tutto è andato bene, la squadra mi piace e segue quello che stiamo facendo da quando sono arrivato. Ora è importante che tutti si godano il momento, se lo meritano soprattutto i ragazzi in campo. Alessandria? Avanti così, il sogno continua, complimenti a tutti e ce la giocheremo in casa. Ora pensiamo subito al campionato ma è un evento storico. La Roma ha giocato a ritmi bassi perché noi abbiamo chiuso tutti gli spazi, è mancato il guizzo vincente. Complimenti allo Spezia, penso solo alla squadra".

Di Carlo in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)

“Un sogno? Oggi ci voleva la partita perfetta per venire fuori con questo risultato storico. Dobevamo sbagliare poco, abbassare i ritmi alla Roma, cercare di ripartire. Lo Spezia ha fatto la sua partita, la Roma in alcuni momenti ci ha messo in difficoltà sugli uno-due stretti, l’obiettivo era mandarli sulle fasce. Il cuore, l’organizzazione, il coraggio, la voglia hanno prevalso sulla Roma che ha fatto la sua partita. Finché non sono entrati De Rossi e Florenzi, il gioco è rimasto molto di basso ritmo. L’abbiamo preparata in questo modo, cercando di spezzare il più possibile le trame della Roma, dobbiamo difendere avanzando. Lo Spezia ha dimostrato di voler arrivare almeno ai rigori, la partita si poteva cambiare solo per una giocata di un singolo. Dal 90’ ho cominciato a sperare che il sogno potesse avverarsi. bravi i giocatori a regalarcelo. Giorno più bello della carriera? Sono felicissimo, però sarei molto più felice quando vinceremo qualcosa. Ora ci sarà un quarto di finale con l’Alessandria, anche loro hanno raggiunto la storia. Proveremo a scriverne un’altra pagina. Sull’aspetto della felicità sono contento per i giocatori, per la società. Diamo fiducia all’ambiente, alla squadra. Si veniva da un momento negativo, mi piacciono giocatori che corrono, che lottano. I risultati stanno arrivando. Cosa ho detto ai giocatori? Al 95’ ho visto che dei miei solo due erano stanchi. Il primo è Catellani e l’ho cambiato, quando ci siamo messi 4-3-3 mi sono tranquillizzato. I centrocampisti hanno tenuto il possesso, eravamo stanchi anche noi. Siamo arrivati al 120’ non soffrendo troppo. È stato il momento cruciale, ho detto due parole che probabilmente hanno motivato tutto. Sono stati bravi i ragazzi, ho deciso di cambiare l’ordine dei rigoristi, ero convinto che Acampora potesse essere quello decisivo. È andata bene. Il gioco? Era una partita completamente diversa dalla Serie B, non ci potevamo permettere di lasciare un minimo spazio a giocatori come quelli della Roma, che è una squadra costruita per vincere il campionato. il calcio è fatto anche dagli avversari, da cose che si possono contrastare. Sull’aspetto difensivo prendo molte cose, su quello offensivo c’è da lavorare, anche se Rüdiger e Castan sono di livello importante. Festeggeremo e poi dovremo andare a Brescia, dobbiamo recuperare punti, la classifica non ci piace. Vedremo chi recupereremo, subentrerà chi sta fresco, a Brescia sarà un’altra battaglia. Ai quarti dopo 70 anni? La storia è arrivata, ora bisogna continuare. Non sarà facile con l’Alessandria. Giocatori della Roma stanchi? Non è facile, la Roma era obbligata a vincere. Al 90’ c’è una squadra che prende motivazione e un’altra che non è al 100% perché in difficoltà. La partita era destinata ai rigori, poteva cambiarla solo un singolo. Ai rigori ero convintissimo di passare, abbiamo un gran portiere e i giocatori erano straconvinti di farcela. Spezia come il Vicenza? Se non perdiamo umiltà, sicuramente possiamo arrivare almeno alle semifinali, senza pensare che siamo lo Spezia e bisogna vincere per forza. Non si vince col nome, ma con tattica, cuore, coraggio e aggressività, che forse è anche mancata. Importante restare coi piedi per terra. Bisogna pedalare forte, consapevoli che le qualità le abbiamo anche noi. Analogie con la Roma dell’anno scorso a Cesena? Sicuramente ricordo che andarono in ritiro, ci fu un bel problema. Avevo paura di trovare una Roma cattiva e in campo non fece una partita come questa ma ci fu un’invenzione di De Rossi, con un errore difensivo che non abbiamo fatto oggi. Vanno fatti i complimenti anche allo Spezia, se la Roma non ha fatto la Roma è anche merito dello Spezia che è stato ordinato e non ha concesso punizioni, che erano il nostro terrore”.